
Cronaca di vittorie e cadute annunciate – 27 marzo 2023
Iniziamo subito dall’ovvio. Parafrasando il celeberrimo Guido Meda, Pecco c’è! Non che ci fossero molti dubbi, la vittoria del mondiale 2022 ha regalato quel pizzico di serenità che forse mancava ad un talento cristallino come quello del nostro torinese. La Desmosedici GP23 non solo vola sul rettilineo e consente frenate del tutto stabili prima di ogni curva, ma soprattutto sembra cucita addosso al suo stile di guida impeccabile. E quindi, sembra una banale ovvietà la notizia della sua doppietta nella Sprint di sabato e nel Gran Premio di domenica. Praticamente un fine settimana di dominio quasi totale del campione del mondo, che lascia Portimão col punteggio pieno.
Quasi totale, perché Marc Marquez, contro ogni pronostico e dando praticamente ragione a quanti insinuavano che nei test si tesse nascondendo, sabato mattina ha centrato la pole position coprendo i 4,6 chilometri del circuito nel tempo record di 1.37.226. E qui sorgono le prime ombre. Perché Marquez ha passato gran parte della Q2 a cercare la scia giusta e alla fine ha ottenuto il tempone solo succhiando la scia di Enea Bastianini. Tutto assolutamente legittimo solo un po’ sgradevole.
Il campionissimo è tornato, guida maledettamente bene e rivuole il posto che la dea bendata gli ha tolto per tre anni. Non si fa scrupolo di usare tutti i trucchi del mestiere. Del resto, ha passato una vita in pista con Valentino Rossi, il maestro.
Marquez è incarognito e si vede da come guida una Honda che non sente più sua. Non che fosse mai stato uno stinco di santo. Fin dalle prime sportellate in pista, il suo soprannome è sempre stato el cabroncito, ovvero il piccolo bastardo. La Sprint esalta la sua decisione. Il format si addice ad uno come lui che sa bene come compensare la inferiorità del suo mezzo.
Farsi largo nelle prime curve, non lasciare scappare nessuno, arrivare più avanti possibile nella posizione di gara e mantenerla disperatamente ad ogni costo. Questa é l’unica tattica che ha a disposizione per tornare ad essere quello che era prima di quel maledetto giorno di luglio di tre anni fa. Questa é l’unica tattica per tenersi aggrappato al sogno mondiale, che da tre anni si è trasformato in un incubo.
Finché dura e nessuno si fa male è pure una delizia per gli occhi dell’appassionato che guarda il Gran Premio. Ma, quando la gomma ancora fredda non ti supporta e finisci addosso a due colleghi, rovinando la gara del primo, Jorge Martín, e mandando all’ospedale il secondo, Miguel Oliveira, allora dovrebbe essere chiaro a tutti che qualcosa non va.
Marc Marquez si è ovviamente subito scusato. Nessuno crede all’improvviso problema dei freni. Tutti credono che abbia solo dannatamente esagerato. Molti pensano però che si dovrebbe mettere un freno regolamentare più severo a certi comportamenti. Alcuni arrivano ad ipotizzare che la sua condotta di gara derivi da un radicato pregiudizio nei confronti dei suoi colleghi, ritenuti indegni di quegli allori che solo a lui spetterebbero.
Sul web tornano pesantemente d’attualità le parole che Valentino Rossi aveva pronunciato dopo l’incidente avvenuto a Rio Hondo nel Gp d’Argentina nel lontano 2018. “Qualcuno deve fare qualcosa, altrimenti ci si fa male. Marquez non ha nessun tipo di rispetto per i suoi avversari: lui ti punta la gamba pieno, sa che se ti prende tra la gamba e la moto lui non cade. Spera che tu cada. Lui corre così. Se si prende ogni singolo episodio, sono cose che possono succedere durante una gara. Il problema è che Marquez corre così con tutti, è recidivo”.
Da parte nostra, confidando nella sostanziale inutilità del processo alle intenzioni, rimettiamo ogni giudizio alle autorità competenti.
Possiamo tuttavia affermare che questo primo Gran Premio ha palesemente confermato quanto di poco piacevole stava emergendo nelle riflessioni invernali. Con le modifiche aerodinamiche attuali sorpassare è diventato molto difficile. Troppo. Bisogna aspettare l’usura delle gomme dell’avversario o prendersi rischi assurdi. Con l’introduzione della Sprint, le gomme non si usurano. Tirate voi le che leggete le conseguenze.
Due parole finali. Di augurio di pronta guarigione per uno sfortunato Enea Bastianini, abbattuto da un incolpevole Luca Marini. Di elogio per Maverick Viñales che con la sua Aprilia RS-GP23 nel MotoGp di Domenica si é incollato al codone della Ducati di Bagnaia. Da tempo il pilota catalano era in cerca di una moto e di un team che esaltassero il suo talento.