Quando loro scendono in pista, tutti noi spostiamo il limite una marcia più su

Sabato scorso in gara a MISANO ADRIATICO con la SBK.Nella spettacolare cornice della World SBK, si è svolta la seconda gara della International Bridgestone Handy Race, il mondiale di motociclismo paralimpico dedicato ai piloti disabili.

Foto: ALEX DE ANGELIS, GIANCARLO FALAPPA, MAX TEMPORALI,CLAUDIO COMIGNI (Bridgestone) e ALBERTO NOVARIN (Pakelo) PREMIANO I CAMPIONI DEL MOTOCICLISMO PARALIMPICO

Nella spettacolare cornice della World SBK, si è svolta la seconda gara della International Bridgestone Handy Race, il mondiale di motociclismo paralimpico dedicato ai piloti disabili.

Gara difficile per i 22 piloti, con differenti disabilità, e provenienti da Francia, Belgio, Italia, Spagna, Rep.Ceca, Austria, Inghilterra.

Un sabato con scrosci di pioggia improvvisi, che ha visto gara 1 della SBK costretta a 3 partenze causa maltempo).

(Podio 600 cc.)

Anche i piloti della Handy Race sono scesi in griglia con gara dichiarata bagnata. Il sole improvviso però ha asciugato subito la pista, consentendo a chi proprio all’ultimo ha optato per gomme slick, invece che rain, di dare il meglio.

Da considerare anche che i piloti paraplegici hanno visto il tracciato per la prima volta questo week end, in quanto non è permesso loro allenarsi in giornate di prove libere insieme ai normodotati. 

(Podio 1000 cc.)

Malgrado tutto, questi incredibili paralympic riders hanno dimostrato, sabato più che mai, un livello agonistico davvero straordinario: nessuna scivolata e tempi che vanno migliorando di anno in anno, come mostra il fantastico 1.46.1 – dell’austriaco Peter Rohr, tempo che gli ha fruttato la pole position.

RISULTATI

classe 600

1) Lorenzo Picasso (ITA)

2) Cristian Fassi (ITA)

3) Christophe Bernard (FRA)

 

classe 1000

1) Peter Rohr (AUT)

2) Maurizio Castelli (ITA)

3) Martin Horký (CZE)

 

Pole e record di motociclismo paralimpico a Misano Adriatico

1’46.103 di Peter Rohr

Podio 600

Podio 1000

Ma questi ragazzi incredibili riescono a fare miracoli non solo in pista.

La loro forza è virale e contagia i loro team, composti da famiglie di fronte alle quali inchinarsi, meccanici e aiutanti che si fanno in quattro; contagia il pubblico, conquistato e ammirato, lo staff del circuito, più attento e disponibile che mai, e gli sponsor che hanno creduto per primi nel valore di questo meraviglioso sport paralimpico, che letteralmente e metaforicamente rimette in moto persone “diversamente disabili”.