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“Toglietevelo dalla testa”: scalata al CLUB in corso, rastrellate quote capitali | La proprietà non molla I’osso (per ora)

Stadio vuoto - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Stadio vuoto – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Novità in vista per una delle squadre di calcio più popolari al mondo? L’arrivo di un nuovo socio di minoranza può cambiare tutto.

C’era una volta l’era dei grandi mecenati nel calcio italiano e non solo. In realtà qualche residuo storico in giro per l’Europa si intravede ancora, legato però a proprietari di club che sono veri e propri marchi a livello mondiale e che sono ormai diventati presidenti “di professione”.

Si pensi a Florentino Perez, che ha dismesso da tempo tutte le proprietà potendosi dedicare a tempo pieno al Real Madrid anche a costo di investire “riserve” proprie nel mantenimento ad altissimi livelli del club più titolato e glorioso del mondo.

Anche per questo il numero uno della Casa Blanca non vede di buon occhio le regole sul Fair Play finanziario, comunque sempre rispettate dal Real, tese a limitare gli investimenti a fondo perduto al fine di cercare di mantenere una seppur teorica parità a livello di competitività, che dovrebbe essere basata sulla vecchia regola dello “spendi quanto incassi”.

Ma Real a parte il numero delle società in mano a filantropi appassionati è sempre più esiguo. Anche Manchester City e PSG hanno dovuto fare i conti con cure dimagranti dei bilanci più o meno intense. E in Italia? In Serie A l’età dell’oro dei presidenti-tifosi si è conclusa da tempo. I Berlusconi, i Moratti o i Sensi, appassionati delle sorti dei propri club più che interessati al business, non ci sono più. Con una sola, parziale eccezione.

Socio di minoranza o inizio di una scalata? Il top club è al bivio

La Juventus è rimasto l’ultimo “avamposto nostalgico” del pallone italiano. In mano alla stessa famiglia da oltre 100 anni, il club bianconero è legato a doppio filo agli Agnelli, che ora attraverso la famiglia Elkann detengono la larga maggioranza del club. Lo straniero o comunque un nuovo proprietario per il momento quindi non passa e ogni tentativo di scalata è precluso.

Cambierà qualcosa nel medio periodo? Solo la storia può dirlo. Di certo Exor ha intrapreso un processo di risanamento dei conti dopo gli anni difficili del post-Ronaldo che è stato quasi completato, ma dopo il quale non è comunque previsto il ritorno alle spese folli. La Vecchia Signora tornerà a primeggiare, forse anche a breve, chissà se anche grazie ai fondi garantiti dal nuovo socio di minoranza.

L'ad di Tether Paolo Ardoino - Fonte X - Ilgiornaledellosport.net
L’ad di Tether Paolo Ardoino – Fonte X – Ilgiornaledellosport.net

Juventus, i tifosi sognano con Tether: “Pronti a dare una mano”

Ha fatto rumore l’ingresso tra gli azionisti del club di Tether, una delle società leader mondiali nel campo delle criptovalute e in particolare terzo token per capitalizzazione di mercato e primo fra le cosiddette stablecoin. Il colosso ha rastrellato il 5% di quote pescando tra il 35% fluttuante in borsa, quindi senza intaccare il patrimonio di Exor, pari attualmente al 65% delle azioni, ed è pronto a porsi come partner strategico dell’azionista di maggioranza, al netto di un ingresso non proprio in punta di piedi.

“Make Juve Great Again” lo slogan scelto, che ha colto nel segno in una tifoseria costretta a vivere stagioni di transizione dopo gli anni di trionfi. “Vorremmo poter aiutare l’attuale dirigenza, chiedendo se sarà poi necessario acquisire una quota maggiore” le parole dell’ad di Tether, Paolo Ardoino, tifoso bianconero doc. Ecco, quindi, la congiunzione tra passato e futuro. Proprietari tifosi, “diversamente ricchi”, avendo costruito il proprio patrimonio su nuove forme di investimento e motivati non più dall’intento di farsi conoscere attraverso il calcio, bensì di aiutare lo stesso ad abbracciare la modernità. Il piano è ambizioso e a lungo termine. Elkann permettendo…