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ULTIM’ORA – CACCIATI DAL CAMPIONATO: arriva il verdetto, penalizzazione e ultimo posto | Ripartono dal dilettantismo

Pallone - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Pallone – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Il movimento calcistico non vive solo di lotta scudetto o zona Champions: il campionato è stravolto da una radiazione con effetto immediato.

“Mai più casi Parma”. Era il 2015 quando l’agonia vissuta dal club emiliano e dai suoi tifosi fece il giro del mondo non solo calcistico. Una società gloriosa presa di fatto in ostaggio da proprietà rivelatesi insolventi e succedutesi nel corso della stessa stagione senza neppure aver fornito alla Figc adeguate garanzie sulla propria solvibilità.

Sul campo la squadra si batté con onore fino alla fine in Serie A, sebbene i giocatori conoscessero da tempo il destino che attendeva il club, ovvero la cancellazione dalla mappa professionistica. Il Parma sarebbe poi ripartito dalla Serie D, entrando nella storia come unico club capace di passare in tre anni dalla massima categoria dilettantistica alla A.

Quella ferita, a livello di immagine, brucia tuttavia ancora per l’immagine di tutto il calcio italiano, i cui vertici dopo quell’onta evitabile pronunciarono appunto lo slogan di cui sopra, con la volontà di vigilare preventivamente sulle situazioni economico-finanziarie delle società e sulla reale solidità degli investitori che ciclicamente provano a entrare in quella che resta una delle principali industrie del paese.

Peccato che tali proclami siano restati lettera morta. Appena due anni più tardi, infatti, stessa sorte è toccata al Modena, addirittura escluso in corso d’opera per insolvenza dal campionato di Serie C 2017-’18, con conseguente riscrittura della classifica e nuovo danno d’immagine per tutti, compresi i tifosi del club gialloblù, privati da un giorno all’altro della propria squadra fino alla stagione successiva.

Società allo sbando e campionati falsati: la triste storia che si ripete ogni anno

Tale scenario sarebbe purtroppo diventato frequente, con scadenza quasi annuale, nel campionato di Serie C, dove da qualche estate il numero di società non iscritte si è abbassato notevolmente, a fronte per dell’aumento dei club che si ritrovano senza fondi o letteralmente abbandonate dalle proprietà nel pieno della stagione.

Quest’anno sono le tristi agonie di Taranto e Turris nel girone C ad essersi prese le prime pagine delle cronache non solo sportive, oltre che a falsare l’andamento del raggruppamento, essendo le due squadre di fatto spacciate già poco dopo la fine del girone d’andata. Una storia che tende a ripetersi troppe volte e a cui neppure il nuovo management della Lega Pro è riuscita a porre fine. Ma che non riguarda purtroppo solo la terza serie.

Uno scorcio dello stadio Annibale Riva di Albenga - Fonte X - Ilgiornaledellosport.net
Uno scorcio dello stadio Annibale Riva di Albenga – Fonte X – Ilgiornaledellosport.net

Seconda rinuncia, scatta la radiazione: estromessi subito, tifosi allibiti e torneo stravolto

In data 18 febbraio, infatti, il Giudice Sportivo del Dipartimento Interregionale ha sancito l’esclusione dell’Unione Sportiva Albenga dal girone A della Serie D 2024-’25. Il club ligure è stato cancellato dal campionato a termini di regolamento all’indomani della seconda rinuncia a scendere in campo, in occasione della partita del 16 febbraio contro la NovaRomentin, bis di quanto accaduto il 22 dicembre ad Imperia. A termini di regolamento, essendo l’esclusione avvenuta dopo l’inizio del girone di ritorno, i risultati conseguiti fino ad oggi dall’Albenga, che occupava il penultimo posto in classifica, sono stati annullati, con conseguente riscrittura della graduatoria, oltre che del regolamento.

L’ultima delle 17 squadre rimaste nel girone retrocederà direttamente, mentre nulla cambia circa il regolamento dei playout. Non cambia neppure il sentimento di impotenza provato dagli appassionati di calcio italiani e dalla tifoseria coinvolta, nella fattispecie quella dell’Albenga, la cui crisi societaria si trascinava da parecchi mesi, pur senza aver impedito l’iscrizione al campionato. “Auspichiamo che l’Albenga Calcio possa tornare presto nelle mani di appassionati che investano soprattutto sul futuro dei nostri giovani” le parole del sindaco Tomatis.