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UFFICIALE – “Esonerato”, rendimento inaccettabile e cacciata IMMEDIATA | Allenamento senza di lui: serve la scossa

Tifosi - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Tifosi – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Fioccano gli esoneri degli allenatori: dalla A alla C mister senza pace, presidenti pronti a tutto pur di provare a salvare la stagione.

I campionati di calcio stanno entrando nel vivo, nella loro fase decisiva, quella in cui i punti scottano e ogni sconfitta può lasciare segni molto pesanti non solo in classifica, ma anche nel morale. Nulla di nuovo, è cosa nota che il girone di ritorno sia quasi uno “sport diverso” rispetto alla fase ascendente dei tornei.

Non è inedita neppure la statistica che vede il numero degli esoneri degli allenatori aumentare esponenzialmente con l’avvicinarsi della primavera e quindi del volatone finale di ogni campionato. Che ci sia da lottare per lo scudetto, per un piazzamento europeo o soprattutto per salvarsi per i mister i margini di errore si assottigliano con il trascorrere delle giornate.

Neppure la regola introdotta dallo scorso campionato di Serie B, che consente ad un allenatore esonerato entro il 20 dicembre di poter allenare una squadra di qualsiasi categoria anche nella stessa stagione, è servita per “placare” i presidenti, che a livello percentuale tendono a perdere la pazienza con maggior frequenza da gennaio in avanti.

Paradigmatica in questo senso è la situazione del Parma. Fabio Pecchia, tecnico della promozione in A, è stato esonerato dopo la sconfitta interna contro la Roma e dopo essere stato difeso a lungo dalla proprietà. Il disastroso ruolino del 2025 e la paura concreta di tornare subito in Serie B hanno spinto il presidente Krause a prendere questa sofferta decisione, a chiusura di un rapporto durato due anni e mezzo.

Dalla Serie A all’incubo della C: crisi senza fine, la società corre ai ripari

Perché se una retrocessione può essere oggi dannosa per la situazione economico-finanziaria di un club, figurarsi due. E consecutive, ritrovandosi quindi in poco più di 12 mesi dal giocare a San Siro e all’Olimpico al misurarsi sui campi della Serie C. Una sofferenza per i tifosi e un vero e proprio dramma sportivo per una società. Così si spiega l’ennesimo esonero del 2025 della Serie B.

A perdere la panchina è stato Leandro Greco, secondo allenatore della tribolatissima stagione del Frosinone. L’ex centrocampista della Roma era stato promosso in prima squadra dalle giovanili il 22 ottobre scorso per sostituire Vincenzo Vivarini, arrivato in Ciociaria dopo la traumatica retrocessione del campionato precedente e dopo l’ottimo percorso a Catanzaro.

Leandro Greco - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Leandro Greco – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Rischio seconda retrocessione consecutiva: arriva il terzo allenatore in sette mesi

Le cose però non hanno funzionato, come del resto è accaduto con Grieco, condannato dai numeri: appena tre vittorie in 17 partite, squadra penultima e spauracchio della Serie C sempre più incombente. Da qui la decisione del presidente Stirpe di sollevare dall’incarico anche il giovane allenatore, con l’obiettivo di provare ad invertire la tendenza nelle ultime 12 giornate di campionato.

L’obiettivo di agguantare quantomeno il playout non sarà affidato allo stesso Vivarini, ancora sotto contratto, bensì a Paolo Bianco. Il tecnico pugliese ha vinto la concorrenza del più esperto Davide Ballardini ed è pronto a giocarsi questa carta importante per la propria carriera dopo l’esonero al Modena della scorsa stagione e l’annata da collaboratore tecnico di Allegri alla Juventus. Esperienze che torneranno utili all’ex difensore del Sassuolo, alle cui qualità si aggrappa una città intera per non perdere contatto con l’élite calcistica.