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“Non ne hai la più pallida idea”: Pazzesco, si ritira dal calcio e fa il POMPIERE | “È una m..rda piuttosto seria”

Vigili del fuoco - Fonte X - Ilgiornaledellosport.net
Vigili del fuoco – Fonte X – Ilgiornaledellosport.net

Dalle trame a centrocampo a una scaletta da percorrere per evitare il peggio: l’ex stella ha dimenticato il proprio passato.

La carriera di uno sportivo dura in media una ventina d’anni. Molto dipende dalla disciplina che si è scelto di praticare, perché è chiaro ed evidente ciò che cambia a livello di dispendio fisico e mentale se si fa uno sport individuale o di squadra.

In ogni caso, che si tratti di campioni o di giocatori normali, la cosa più importante è farsi trovare con le idee chiare una volta aver giocato l’ultima partita della propria carriera. Anzi, l’ideale sarebbe averle chiare molto tempo prima, le idee, dal momento che il momento del ritiro può anche palesarsi all’improvviso.

Si può essere in gran forma un mese e quello successivo iniziare a cogliere i primi scricchiolii. Dagli infortuni ricorrenti al peso, sia fisico che mentale, di doversi recare tutte le mattine all’allenamento. Piccole spie che fanno capire come il momento di iniziare una nuova vita sia davvero a un passo.

Una nuova vita o meglio la “vera” vita perché è noto come uno sportivo di alto livello viva fino a circa 40 anni una realtà, se non parallela, diversa dalle vite vissute da tanti coetanei che semplicemente non hanno avuto la fortuna di essere stati baciati da quel talento.

Quando l’ex calciatore cambia vita: 100 presenze con i Gunners, poi la svolta

Negli ultimi tempi la stragrande maggioranza dei calciatori che appende le scarpe al chiodo decide, o almeno prova a farlo, di restare nell’ambiente. Allenatore, dirigente, agente o opinionista tv, gli esempi sono sempre più frequenti. Le eccezioni però non mancano e in qualche caso sanno essere clamorose. Anche l’Inghilterra è la patria di famosi ex calciatori anche della nazionale affermatisi come opinionisti di punta. Da Jamie Carragher a Gary Lineker, l’elenco sarebbe lungo, ma non comprende quello di un giocatore che ha fatto parte del grande Arsenal dei primi anni ’90, pur non da titolare fisso.

David Hillier, classe ’69, londinese doc e prodotto del vivaio dell’Arsenal, ha giocato per dieci anni con i Gunners, vincendo un campionato e pure la Coppa delle Coppe ’94 nella finale contro il Parma. Oggi, tuttavia, e già dopo il ritiro avvenuto nel 2002, di David non ci sono tracce nel panorama calcistico. Tutto merito di una… passeggiata con la moglie.

David Hillier ai tempi dell'Arsenal - Fonte X - Ilgiornaledellosport.net
David Hillier ai tempi dell’Arsenal – Fonte X – Ilgiornaledellosport.net

Dai Gunners al mestiere più difficile del mondo: il ribaltone dell’ex centrocampista

In una recente intervista, infatti, Hillier ha spiegato cosa lo spinse ad abbracciare un lavoro completamente diverso da quello del passato: “Qualche anno dopo il ritiro dal calcio mi accorsi che avevo bisogno di altre entrate. Un giorno io e mia moglie siamo passati davanti alla caserma dei pompieri e ho pensato: “Perché no?”.

Fatto sta che Hillier è un vigile del fuoco di tutto rispetto già da 10 anni e non fatica ad ammettere che le preoccupazioni vissute in campo sono al confronto piuttosto marginali…: “Il calcio non può essere paragonato, il fattore paura entra in gioco quando si fa il pompiere – ha detto Hillier – Non si è in grado di vedere praticamente niente, non si può respirare e non hai la più pallida idea di dove stai andando”. Altro che un titolo perso o una sostituzione non gradita: “È una m**** piuttosto seria – ha concluso David senza peli sulla lingua – Quando affronti un grande incendio, tutto è dannatamente caldo”.