“C’è disparità”: Djokovic velenosissimo su Sinner: “Predilezione inaccettabile” | Non se lo aspettava nessuno
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L’ex numero 1 del mondo ha preso posizione in maniera indiretta sul patteggiamento tra l’altoatesino e la Wada.
Jannik Sinner sarà costretto ad assistere dalla tv alla fine della prima parte di stagione 2025 sull’amato sintetico veloce, quello di Indian Wells, oltre che alla prima dello swing sulla terra. Il patteggiamento con la Wada ha quindi permesso al numero 1 del mondo di togliersi una spina dal fianco che stava diventando sempre più dolorosa.
Dall’altra parte è innegabile che il danno ci sia e ci sarà. Sopportabile? Con ogni probabilità sì, anche perché se Jannik ha accettato di venire a patti con l’agenzia internazionale antidoping è non solo per la propria innata sportività che lo ha convinto a caricarsi di responsabilità che all’atto pratico non poteva avere.
Chiedere ad un tennista professionista di controllare ogni singolo membro del proprio staff pare infatti piuttosto fantasioso, ma dall’altra parte Sinner deve probabilmente aver intuito insieme ai propri legali che, a dispetto di una colpa presunta e comunque così marginale, il rischio fosse quello di un stop ben più lungo.
Insomma, tutto è bene in questo caso non quello che finisce bene, ma… meno peggio e allora si può cominciare a pensare se per Jannik sia peggio non poter disputare Indian Wells da favorito assoluto, anche per chiudere un cerchio in quel torneo in cui un anno fa scoppiò il caso, oppure saltare la preparazione alla stagione su terra mancando i due tornei più importanti prima di Roma e Parigi.
Sinner squalificato, la reazione dei colleghi
Non è un mistero, infatti, che uno degli obiettivi principali del 2025 di Sinner sia vincere almeno uno dei due Slam mancanti alla collezione, quindi Roland Garros e/o Wimbledon, ma soprattutto fare progressi sul rosso, ad oggi l’unica superficie nella quale Jannik non si affaccia ai tornei più importanti da favorito principale.
Fatto sta che la situazione venutasi a creare rappresenti un’opportunità che gli altri big cercheranno di sfruttare. Da Djokovic a Alcaraz fino a Zverev e Medvedev, senza il gatto… i topi cercheranno di ballare e al contempo anche di conquistare più punti possibile. Già, ma come ha reagito il circuito ATP alla squalifica di Jannik?
In attesa che a prendere posizione siano i nemici storici, da Kyrgios a Wawrinka, il partito degli “anti Sinner” ha visto l’adesione dell’ex numero 1 del mondo Evgenij Kafelnikov. E Djokovic? Il serbo non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, affidandosi ad un comunicato emesso dalla PTPA, la Professional Tennis Players Association, l’associazione dei giocatori fondata nel 2019 da proprio d Djokovic.
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Lo sfogo di Djokovic lascia il segno: “Manca credibilità”
Pur senza nominare Sinner Nole, che già nei mesi scorsi si era espresso sul caso in termini poco “assolutori”, ha puntato il dito contro una sentenza che viene ritenuta non tanto iniqua, bensì frutto di un accordo che andrebbe contro le regole dello sport. Non sono solo le differenti decisioni per i differenti giocatori – si legge – È la mancanza di trasparenza. La mancanza di un processo. La mancanza di una coerenza. La mancanza di credibilità delle agenzie governative incaricate della regolamentazione del nostro sport e degli atleti”.
Nel mirino della PTPA c’è quindi l’intera organizzazione tennistica mondiale, i suoi principi e i suoi buchi neri a livello regolamentare, nella consapevolezza che “è tempo di un cambiamento. E lo faremo”. Chissà se tra qualche anno tutto il circuito si troverà a “ringraziare” questa squalifica, in quanto punto di partenza di una riforma non solo a livello di giustizia che il tennis attende da troppo tempo.