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Il calcio? È acqua passata: Castroman, dal derby di Roma alla fede | Adesso VENDO SANTINI

Lucas Castroman dopo il gol alla Roma nel derby del 2001 - Fonte X - Ilgiornaledellosport.net
Lucas Castroman dopo il gol alla Roma nel derby del 2001 – Fonte X – Ilgiornaledellosport.net

L’argentino entrato nella storia della Lazio per un gol in un derby si racconta: dallo scontro con un celebre allenatore all’addio al calcio.

Ci sono partite che possono valere la carriera per uno sportivo. Il riferimento è alla vigilia di certe gare, a ore che restano dentro per sempre indipendentemente da quale sarà poi l’esito della partita in questione.

I tifosi ricordano la finale di un campionato del mondo, ma solo i protagonisti della partita sanno cosa hanno provato la notte precedente quella Gara, quanto sono riusciti a dormire e cosa hanno pensato di fare per cercare di far trascorrere quelle ore nelle quali l’orologio sembrava non poter camminare.

Se poi c’è la fortuna di riuscire a deciderla, quella partita, si diventa idoli di una tifoseria, quando non di una nazione intera, e ci si guadagna un posto di diritto nella storia del calcio. Certo, dipende dalla gara in questione, perché una finale non è una “normale” partita di campionato.

Di “normale” però un derby ha molto poco. In particolare a Roma, dove le (almeno) due partite che si giocano ogni anno tra la Lazio e i giallorossi valgono davvero ben più di mezza stagione. E non è solo un modo di dire. Segnare un gol decisivo in una stracittadina della Capitale può davvero valere l’immortalità calcistica. In particolare se non si è stati dei campioni.

Che fine ha fatto Lucas Castroman? Dal gol dell'”immortalità” calcistica all’oblio

Ne sa qualcosa Lucas Castroman, diventato un idolo dei tifosi della Lazio grazie ad un gol segnato alla Roma nel derby del 29 aprile 2001. Una rete peraltro realizzata al 95’, che sancì il 2-2 finale coronando la rimonta dei biancocelesti, sotto di due reti fino al 78’, dopo la marcatura del momentaneo 1-2 firmata da Pavel Nedved.

Era, quella, la Lazio con lo scudetto sul petto, che l’avrebbe però dovuto cedere poche settimane dopo proprio alla Roma. Quella prodezza dell’argentino non evitò il passaggio di consegne cittadino, ma rappresentò il punto più alto della carriera per Castroman, approdato in biancoceleste nel gennaio precedente e che nelle due stagioni precedenti avrebbe faticato a trovare posto in squadra, arrivando anzi a scontrarsi con un pezzo di storia del club.

Lucas Castroman - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Lucas Castroman – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

“Ne avevo abbastanza del calcio”: Castroman e la rissa con l’ex allenatore

Prima di trasferirsi in prestito all’Udinese nell’estate 2003, prodromo del ritorno al Velez, il centrocampista sarebbe infatti entrato in rotta di collisione con Roberto Mancini, tecnico della Lazio nel 2002-’03. Come raccontato in una recente intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’, Castroman ha svelato di non aver ancora perdonato all’ex ct azzurro un presunto sgarbo subito proprio poche settimane prima di approdare a Udine: “Mancini non è mai stato sincero con me. Mi escluse dalla squadra, ma prima del turno preliminare di Champions League contro il Benfica mi richiamò perché si era accorto di avere diversi infortunati. Quando mi chiese di giocare gli tirai la maglietta in faccia”.

Un retroscena rimasto a lungo segreto, che rappresentò per Castroman la fine dell’avventura alla Lazio. La sua carriera sarebbe proseguita solo fino ai 30 anni, per poi dedicarsi a qualcosa di molto diverso…: “Oggi ho una bella famiglia, la santeria e due figli che tifano Lazio. I gol più belli che ho fatto”. Già, perché Castroman, nativo di Lujan, vende santini e statue di madonne proprio della Vergine della sua città, patrona dell’Argentina. Attività svolta in parallelo con quella del… factotum, resa possibile da un diploma di perito industriale nel cassetto: “Faccio un po’ di tutto: l’elettricista, l’idraulico, il muratore” ha rivelato. Senza nessun rimpianto per il calcio: “Ne avevo abbastanza del calcio. I falsi amici, le false promesse, le truffe”. Ma i ricordi di quella notte romana resteranno per sempre…