CLAUDIO RANIERI ESPLODE: “Voleva fargli vincere la partita” | È minaccia: “Ora parlo con lui”
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Il pareggio contro il Porto rischia di lasciare strascichi pesanti in casa Roma: succede di tutto, le accuse del mister sono durissime.
La Roma non è riuscita ad avere la meglio di un modesto Porto nell’andata del playoff di Europa League. Sarebbe dovuta essere la sfida più glamour nel carnet degli spareggi per definire il tabellone degli ottavi, ma è stato così solo in parte. Piuttosto, si è trattato di una sfida malinconica, dal momento che entrambe le squadre hanno confermato di essere ben lontane dagli antichi splendori.
Un tempo non troppo lontano, questa partita si giocava in Champions League con interpreti ben differenti. Era il 2019 e in campo c’era ancora Daniele De Rossi, autore al Do Dragao del gol che illuse la squadra allenata da Di Francesco, poi sconfitta 3-1 ed eliminata agli ottavi di finale in quella che è a tutt’oggi l’ultima partita disputata dai giallorossi nella competizione europea più importante.
Storie da sliding doors se è vero che poche settimane più tardi sulla panchina della Roma al posto del tecnico abruzzese sarebbe arrivato proprio Claudio Ranieri. Sei anni dopo, il contesto non è molto diverso. C’è una stagione da provare a salvare e la trasferta portoghese ha dato le solite indicazioni altalenanti al tecnico giallorosso.
Quel gol subito dalla Roma in contropiede grida allo scandalo. Ingenuità imperdonabile, eppure al termine della partita Ranieri non se l’è presa con la propria squadra. O comunque non principalmente. Il tecnico testaccino è stato infatti una furia con il direttore di gara, l’incerto tedesco Tobias Stieler, ma soprattutto con i vertici internazionali dell’arbitraggio.
Ranieri e il clamoroso sfregio all’arbitro al termine di Porto-Roma
Quelle pronunciate da Ranieri nel commentare la prestazione del fischietto tedesco sono state parole durissime, non solo sull’entità delle singole decisioni prese da Stieler: “Per me l’arbitro stava aspettando qualcosa dentro l’area di rigore per fargli vincere la partita. Ho detto ai ragazzi di non fiatare e di non lamentarsi, ma un arbitro non può irretire una squadra fino a questo punto”. E poi ancora la clamorosa rivelazione sul post-gara: “Non ho voluto che i miei giocatori salutassero l’arbitro, non lo meritava. In campo internazionale non si può vedere una cosa del genere!”.
Nessuna recriminazione per la doppia, ingenua ammonizione rimediata da Bryan Cristante in un momento chiave della partita, ma come si dice in questi casi a far arrabbiare Ranieri è stata la gestione della gara, termine in realtà improprio dal momento che un arbitro non dovrebbe gestire. Di certo l’aver ignorato la richiesta della Roma di fare una sostituzione poco prima dell’azione che ha generato il pareggio del Porto balzerà all’attenzione anche del designatore Uefa Roberto Rosetti, il vero “bersaglio” di Ranieri.

Roma, altra notta amara in Europa: Ranieri assolve la squadra e individua il colpevole
All’ex arbitro torinese Ranieri si è rivolto con termini altrettanto franchi, sfoderando una considerazione sui “trascorsi” di Stieler, evidentemente ben analizzati alla vigilia o comunicati all’allenatore subito dopo la fine della partita : “Ora però parlo con Rosetti: tutti sanno che lei è una persona integerrima. Come fa a mandare un arbitro che penalizza sempre la squadra fuori casa. Con lui le squadre in trasferta hanno ottenuto al massimo il pareggio. Ma queste cose lei le sa?”.
Detto che le statistiche di Stieler non sono in realtà così… marcatamente casalinghe, è evidente come, numeri a parte, a Oporto, più che errori nei confronti di una squadra o dell’altra, si è visto un metro arbitrale non adatto a una partita di questo tipo, con squadre aventi quelle caratteristiche, e giocata in un ambiente così caldo. Quelle di Ranieri sono “solo” domande retoriche, ma che acuiscono il momento di forte tensione a livello internazionale legato alla qualità degli arbitraggi. E almeno questa volta il Var non c’entra…