DE ROSSI NUOVO ALLENATORE | Incontro, intesa e firma: non manca nulla, tranne un piccolissimo dettaglio
![Daniele De Rossi - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net](http://www.ilgiornaledellosport.net/wp-content/uploads/2025/02/Daniele-De-Rossi-Foto-Lapresse-Ilgiornaledellosport.net_.jpg)
L’esonero dalla Roma è un ricordo: dopo l’avventura da imprenditore il campione del mondo non ha resistito al richiamo della panchina.
A 42 anni da compiere a luglio Daniele De Rossi è un vulcano di idee. Il carattere del resto è rimasto lo stesso di quando a centrocampo faceva un po’ tutto. Rincorrere gli avversari, impostare il gioco e inserirsi in zona gol. Giocatori così ce ne sono stati pochi, non solo a livello italiano.
De Rossi è stato il classico centrocampista moderno precursore dei tempi, dal momento che le sue caratteristiche, uniche all’epoca in cui ha fatto esultare i tifosi della Roma e della nazionale, sarebbero preziosissime per un giocatore del suo ruolo nel calcio fluido di oggi, nel quale il concetto di ruolo è in continua trasformazione e tutti devono saper fare tutto.
Purtroppo, tuttavia, come sanno anche altri ex campioni, utilizzare la propria scienza calcistica come allenatore è un mestiere completamente diverso. De Rossi lo ha capito rapidamente, pur avendo abbracciato con entusiasmo e passione il mestiere di mister. Alla Spal e nell’amata Roma le cose non sono andate bene, anche se le responsabilità vanno ovviamente distribuite.
Fatto sta che l’esonero subito a settembre dal club giallorosso, inatteso poche settimane dopo la firma di un ricco e lungo prolungamento con la società dei Friedkin, ha fatto capire a De Rossi quanto il lavoro di allenatore, in particolare nel calcio schizofrenico di oggi, sia legato a variabili indipendenti dalla passione di ognuno e a volte anche dalle competenze.
Le mille vite di Daniele De Rossi: allenatore e ora imprenditore, ma non è finita
Non resta così che aspettare senza fretta una chiamata per un famoso “progetto”, possibilmente da abbracciare da inizio stagione. Nel mentre DDR si è fatto imprenditore per salvare dal fallimento l’Ostiamare, il club che milita in Serie D e del è ora presidente, lo stesso in cui ha mosso i primi passi calcistici prima di approdare alla Roma.
Il richiamo del campo potrebbe però essere irresistibile così non si può certo escludere che da settembre De Rossi inauguri un nuovo mestiere, quello del “presidente-allenatore”. Non della propria squadra, però. L’attività di maggior azionista dell’Ostia potrebbe infatti andare di pari passo con il ritorno su una panchina di un club ambizioso. A patto che sia di Serie A.
![L'allenatore del Como Cesc Fabregas - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net](http://www.ilgiornaledellosport.net/wp-content/uploads/2025/02/Lallenatore-del-Como-Cesc-Fabregas-Foto-Lapresse-Ilgiornaledellosport.net_.jpg)
De Rossi e il richiamo della panchina: chiamata dalla Serie A, ma a una condizione
Secondo indiscrezioni, infatti, l’avventura di Cesc Fabregas alla guida del Como potrebbe concludersi al termine della stagione. A dispetto delle dichiarazioni d’amore del tecnico spagnolo per città e società, infatti, e a dispetto del fatto che Fabregas sia anche azionista del club, l’ex centrocampista di Barcellona e Arsenal potrebbe decidere di proseguire altrove il proprio percorso da mister.
Nonostante i massicci investimenti sul mercato compiuti tra estate e inverno, il Como è ancora coinvolto nella lotta per non retrocedere. L’immediato ritorno in B rallenterebbe i progetti di espansione della proprietà, mentre la salvezza darebbe il via ad un importante progetto di ascesa. Ecco allora che, qualora Fabregas decidesse di cimentarsi altrove, la prima scelta della proprietà del Como per sostituirlo sarebbe proprio De Rossi. Del resto i concetti di calcio tra i due mister sono simili e ciò di cui ha bisogno l’ex Capitan Futuro è proprio un progetto a lungo termine per sviluppare le proprie idee. A patto di salvarsi, appunto, e con la speranza che Como e Ostia non giochino troppe volte in contemporanea…