REVOCATO L’ADDIO: clamoroso, lo hanno riportato in panchina | Mandano via il suo successore: “Esonero cancellato, è lui il nostro allenatore”
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Gli allenatori sono sempre i primi a pagare, anche quando le colpe sono di altri: nuovo ribaltone in Serie A, tutto torna come prima.
Cambiare la strada vecchia per una nuova è una delle scelte più gettonate per i presidenti di calcio, evidentemente coraggiosi in merito ai possibili rischi… dell’ignoto che comporta il perlustrare sentieri sconosciuti, ma anche ignari del vecchio adagio che consiglia prudenza.
“Sa quello che lascia, ma non ciò che trova”. Già, ma del resto ci sono casi in cui voltare pagina è inevitabile. Il riferimento è ovviamente ai sempre più frequenti cambi di allenatore che caratterizzano il mondo del pallone a ogni latitudine. L’Italia si conferma ogni anno ai vertici della speciale classifica, in particolare per ciò che accade nelle categorie inferiori. Ma tutto il mondo è paese.
Si prenda quanto è accaduto al Feyenoord, dove ci si sta specializzando in colpi di scena poco prima di appuntamenti importanti. Così se la cessione di Santiago Gimenez al Milan alla vigilia dello scontro diretto di Champions aveva già deluso i tifosi, figurarsi quanto possa essere stato sconvolgente il cambio di allenatore a 48 ore dal match del De Kuip.
La “moda” sta diventando quasi virale, in Italia e non solo. Quest’anno era già accaduto in Serie B, dove in casa Brescia Massimo Cellino non ha smentito la propria fama facendo durare appena sei partite il “regno” di Pierpaolo Bisoli, liquidato dopo meno di due mesi per fare spazio al ritorno di Rolando Maran, allontanato con decisione 45 giorni prima.
Secondo esonero in meno di due mesi: stagione da dimenticare, il baratro è a un passo
Chissà se accadrà questo anche al Feyenoord, dove Brian Priske paga il difficile compito di succedere ad Arne Slot. Molto raro è invece che ciò succeda in un top club, dove già gli esoneri sono piuttosto rari e nel caso motivati da stati di crisi apparentemente insanabili. Di sicuro non si era mai ritrovato in una situazione simile un dirigente esperto come Adriano Galliani.
Nella vita come nel calcio c’è però sempre una prima volta e proprio questo è accaduto allo storico ex amministratore delegato del Monza, che nel tentativo di porre rimedio al tracollo dei brianzoli ha deciso di rimangiarsi l’esonero di Alessandro Nesta. Rimosso dall’incarico lo scorso 22 dicembre dopo la partita persa contro il Milan l’ex difensore di Lazio e Milan è tornato alla guida dei biancorossi.
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Il campione del mondo torna in panchina: ultima mossa per evitare il peggio
L’interregno di Salvatore Bocchetti è durato quindi lo spazio di 50 giorni e sette partite, sei delle quali perse. Fatale il 5-1 subito in casa della Lazio. L’unico successo, contro la Fiorentina, è servito al tecnico napoletano solo per conquistare la prima, sospirata vittoria da tecnico in Serie A al nono tentativo, dopo i sei ko su sei del 2023 alla guida del Verona.
La missione salvezza, resa difficile da un contesto societario problematico e già difficile prima dell’esonero di Nesta, appare ora ai limiti dell’impossibile, ma quantomeno il gruppo tornerà a lavorare con il tecnico con cui era iniziata, pur tra mille dubbi, la terza stagione della storia del Monza in Serie A. Un’annata stregata, alla quale neppure l’esperienza di Galliani sta riuscendo a porre rimedio. Al punto da spingere uno degli artefici delle epoche d’oro del Milan a ricorrere alla via più breve per provare a uscire dai guai.