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“È INACCETTABILE”: IBRA perde il controllo e minaccia provvedimenti | “Non sono drammatico, ma…”

Zlatan Ibrahimovic - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Zlatan Ibrahimovic – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Il ruolo del dirigente svedese è sempre più centrale per il Milan: quando parla lui il messaggio arriva, la società non deve aggiungere altro.

Una stagione con alti e bassi è per definizione inaccettabile se si sta parlando di un grande club. Perché il requisito indispensabile per un top team che per forza di cose deve puntare a primeggiare ovunque è proprio la continuità.

Discorso molto diverso se l’obiettivo della stagione è la salvezza o anche la qualificazione a una coppa europea. Solo se si devono totalizzare dagli 80 punti in su è pressoché vietato concedersi battute a vuoto, in particolare se la concorrenza è qualificata e ogni passo falso rischia di essere pagato carissimo.

Ebbene la continuità non è certo stato il pregio principale dell’annata del Milan, che per questo motivo non è mai stato in lotta per lo scudetto, obiettivo più o meno dichiarato dal club in estate. Le cose sono andate leggermente meglio in Champions League, sebbene il ko di Zagabria abbia vanificato la rincorsa a un posto nella top 8.

La gestione Conceiçao sta portando risultati migliori rispetto a quella Fonseca, ma senza che i punti e le vittorie siano stati sempre affiancati da prestazioni in linea con le aspettative e le potenzialità di un organico che è stato comunque stravolto a gennaio, segno inequivocabile del fatto che le colpe per il primo semestre deludente non potessero essere solo del tecnico portoghese.

Milan senza pace: Ibrahimovic sbotta in pubblico, la pazienza è finita

Uno dei minimi comuni denominatori delle due facce dell’annata rossonera è coinciso con una malcelata insoddisfazione rispetto al rendimento della classe arbitrale. Lo stesso Fonseca è stato protagonista in diversi casi di proteste plateali nei confronti dei direttori di gara e sotto la gestione Conceiçao la rabbia del club non è diminuita.

Questa volta però a farsi portatrice del punto di vista della società è stata proprio la dirigenza. Dopo la partita di Empoli, caratterizzata dall’espulsione di Tomori per un fallo su Colombo partito da una posizione di fuorigioco, non ravvisabile dal Var, è esplosa la rabbia di Zlatan Ibrahimovic, che ha colto l’occasione della presentazione di Joao Felix per esprimere un malcontento che parte da lontano.

Un frangente di Empoli-Milan - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Un frangente di Empoli-Milan – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Non si può più aspettare: caos Milan, protesta ufficiale, Ibrahimovic detta la linea

Nella frase d’esordio dell’ex attaccante svedese è già contenuta l’essenza del punto di vista del Milan: “Chiedo sempre ai giocatori di essere educati con l’arbitro, ma a metà tempo ho chiesto rispetto all’arbitro per i giocatori del Milan”. Se tuttavia sull’episodio di Tomori poco può essere rimproverato all’arbitro, Ibrahimovic ha fatto riferimento in particolare alla mancata espulsione di Cacace per un brutto fallo commesso su Walker.

“Il nostro giocatore ha rischiato di infortunarsi seriamente, per falli del genere si può anche stare fermi un anno. Non voglio essere troppo drammatico, ma l’arbitro mi ha detto che forse era da ammonizione. Non è questo il calcio che ci piace” ha tuonato il Senior Advisor di RedBird, che ha poi annunciato le prossime mosse del club. “Manderemo una lettera all’AIA. L’arbitro deve seguire il suo istinto, ma deve fare le cose giuste. Ci vuole rispetto per il Milan, chiedo solo questo”. Il campionato entra nel vivo, l’importanza dei punti in palio aumenta e i margini di errori per arbitri, allenatori e giocatori si sta riducendo al minimo.