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“SPENDI DI PIU’, così ci squalificano”, ammissione choc, ora non se la può rimangiare | “Non andremo in Europa”: e se ne va via furibondo

Uefa - Fonte X - Ilgiornaledellosport.net
Uefa – Fonte X – Ilgiornaledellosport.net

Niente mercato, niente ambizioni? Non è sempre così, ma oggi senza spendere non si può vincere: la reazione del mister fa scalpore.

Le spese pazze sul mercato sono, si sa, un privilegio per pochi. Anzi, da qualche tempo neppure per quelli dal momento che l’istituzione del Financial Fair Play da parte dell’Uefa ha avuto come finalità proprio quella di calmierare la crescita vertiginosa dei costi del mercato internazionale, a livello di cartellini, come di ingaggi.

Il concetto di fondo è “Più spendi, più paghi”, inteso come tasse, e vari interventi correttivi sono stati fatti nel corso degli anni. I costi legati alla valorizzazione del settore giovanile e alle infrastrutture sono stati stornati, non così per quelli relativi alle sponsorizzazioni e soprattutto alle auto-sponsorizzazioni, un marchingegno che poteva permettere di evitare le sanzioni.

La gamma delle punizioni per i club non virtuosi è varia, passando dalle multe alle esclusioni dalle stesse coppe europee, anche per una o più stagioni. Vere e proprie stangate sul piano economico-finanziario in particolare per società che storicamente oscillano tra Champions e Europa League e ritrovatesi invece costrette a vivere annate ai margini dei palcoscenici continentali.

In Italia a questo destino è andato incontro solo il Milan, che nel 2018 “barattò” l’esclusione dall’Europa League con la concessione di un periodo di tempo maggiore per raggiungere il cosiddetto “break even”, il fatidico pareggio di bilancio che l’Uefa ha identificato come traguardo di riferimento per la salute finanziaria di un club.

Quando il mercato lo fa la Uefa: il Fair Play finanziario mette in ginocchio anche i grandi club

Nel corso delle stagioni, tuttavia, il FFP ha visto l’istituzione di vari sottocapitoli con conseguenti gradazioni delle sanzioni previste per i club chiamati a “scendere a patti” con Nyon per mettere in regola la propria situazione finanziaria e, in qualche caso, anche debitoria. Tra queste società c’è la Roma, che come ha dichiarato di recente il ds Ghisolfi sta per iniziare a vedere la fine di un lungo tunnel.

Il dirigente francese ha spiegato in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ come quest’anno sia il terzo, nonché il più duro, dei quattro anni di limitazioni sul mercato imposte al club proprio dal Fair Play Finanziario. Limitazioni che hanno condizionato anche il mercato di gennaio, alla fine inferiore alle aspettative dei tifosi e anche ai proclami di allenatore e società a inizio sessione.

Claudio Ranieri - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosportnet
Claudio Ranieri – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosportnet

Il Sir perde la pazienza: reazione-shock durante l’intervista, tifoseria in allarme

Sul tema si era espresso in conferenza stampa anche Claudio Ranieri, che ha perso la pazienza quando è stato chiamato ad esporsi nuovamente sulla vicenda. Ha infatti destato stupore la reazione stizzita dell’allenatore della Roma ai microfoni di Radio Rai dopo il successo di Venezia: “Dirò al Presidente di spendere più soldi, di prendere 3-4 anni di squalifica, così non andremo in Europa, non andremo in Champions e saremo tutti più contenti”.

Così Ranieri ha risposto a una domanda di un giornalista circa il possibile “circolo vizioso” che può scatenarsi in casi come questi. Il concetto è “senza Champions non si può spendere, ma dall’altra parte se non si spende non si arriva in Champions”. Un cortocircuito potenziale, ma del resto la Roma non aveva alternative neppure in questo gennaio. Il peggio sembra alle spalle, ma la tensione in una stagione piena di contrattempi e all’insegna di risultati deludenti ha fatto un brutto scherzo anche a Ranieri, il cui sfogo ha diviso i tifosi giallorossi sui social e destinato tra pochi mesi ad avviare la carriera da dirigente per far iniziare il nuovo corso di una società che potrà finalmente iniziare a programmare un futuro più ambizioso.