Ufficiale, approvato il REGIME FISCALE AGEVOLATO per tesserare i calciatori in Italia | “Torneremo protagonisti a livello internazionale”
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Le squadre italiane sono tornate competitive nelle coppe, ma per restarlo serve una svolta: l’appello dei grandi club non resta inascoltato.
Appena sei mesi e mezzo fa il calcio italiano ha toccato uno dei punti più bassi della sua storia recente attraverso l’eliminazione degli Azzurri agli ottavi di finale di Euro 2024. Da campioni in carica Donnarumma e compagni hanno vissuto in Germania un vero incubo.
Superata faticosamente la prima fase il primo scoglio dell’eliminazione diretta è stato fatale contro la “solita” Svizzera, capace di dominare la squadra di Spalletti dal primo all’ultimo minuto. Pensare che solo poche settimane prima gli appassionati nostrani avevano esultato per il trionfo dell’Atalanta in Europa League.
Un’affermazione, quella dei neroazzurri, che spianò la strada all’ottenimento del posto nel ranking per nazioni davanti alla Germania, con conseguente pass per la nuova super Champions anche per la quinta classificata della Serie A. Dal paradiso all’inferno, quindi, ma quel top e quel flop non sono stati affatto risultati casuali, né tra loro scollegati.
Il problema di fondo è legato al distacco sempre più evidenti tra gli interessi federali, e quindi delle nazionali, e quelli dei club. Del resto non solo in Italia Figc e Lega si guardano in cagnesco pertanto, in attesa di varare un modello di governance all’inglese, non resta che cercare di arrivare a un accordo. Quello che potrebbe prendere forma all’inizio del terzo mandato della presidenza Gravina.
Le riforme della discordia: Gravina torna all’attacco, il calcio italiano si divide
Durante il discorso seguito alla rielezione, infatti, il numero uno di Via Allegri è tornato su alcuni temi centrali legati a riforme ancora da attuare e non più rinviabili, come quella riguardante gli stadi e la tax credit per i vivai, ma anche la partecipazione degli introiti derivanti dalle scommesse e soprattutto la possibile riproposizione del Decreto Crescita: “Ci sono delle riforme che impegnano governo e lo stato e mi riferisco alla necessità che il legislatore reintroduca un regime fiscale agevolato per tesserare calciatore di primo livello residenti all’estero” le parole di Gravina.
Abolita dal 1° gennaio 2024, la legge che prevede la riduzione della tassazione sul reddito dal 45% a circa il 25% per i lavoratori che non sono stati residenti in Italia nei due anni precedenti e che si sono impegnati a farlo per i due successivi ha portato secondo la Federazione vantaggi evidenti per la competitività dei club italiani a livello internazionale, ma è stata abrogata proprio per andare contro il tesseramento “selvaggio” di stranieri nei settori giovanili, danno potenzialmente incalcolabile per le nazionali.
![Il presidente della Figc Gabriele Gravina - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net](http://www.ilgiornaledellosport.net/wp-content/uploads/2025/02/Gabriele-Gravina-Foto-Lapresse-llgiornaledellosport.net_.jpg)
Torna il Decreto Crescita? Il compromesso che può fare (quasi) tutti contenti
Non la pensa così la Federazione che da tempo si aspetta dal Governo la reintroduzione del Decreto, trovando però disco rosso da parte della Lega Serie A. Ora la svolta potrebbe coincidere con l’apertura dell’Assocalciatori. Il punto di caduta può venire individuato inserendo una sorta di soglia di sbarramento, riservando l’attuazione del nuovo Decreto Crescita solo ai soli calciatori “top”, individuabili in base all’ingaggio percepito. Il limite dei 3 milioni potrebbe mettere d’accordo tutti, o quasi, dal momento che le medio-piccole di Serie A sarebbero di fatto tagliate fuori.
Il rischio sarebbe quello di un campionato a due velocità, ma dall’altra parte i ct delle nazionali potrebbero tornare ad attingere anche alle società di medio calibro, come accade all’estero e da tempo non più alle nostre latitudini. La Figc è pronta per tornare alla carica con il Governo. Equilibrare gli interessi di club e nazionali è possibile. Oltre che indispensabile.