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LEGAMENTO CROCIATO KO, menisco a pezzi: disastro in SERIE A, stagione finita a gennaio e recupero lunghissimo

Barella infortunio - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Barella infortunio – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Gli allarmi sul calendario troppo fitto cadono nel vuoto e l’ecatombe di infortuni non si ferma: coinvolta un’altra formazione di Serie A.

Prima Carlo Ancelotti, poi Pep Guardiola. Gli allenatori più famosi e vincenti d’Europa si sono coalizzati nell’appello a Fifa e Uefa riguardo ai problemi generalizzati causati dal calendario del calcio internazionale in continua espansione.

Tra super Champions e Mondiale per club non ci sono più date libere. Un danno per tutti, a partire dai diretti protagonisti, i giocatori, che vedono messa in pericolo la propria salute dalle tante partite da giocare ogni tre giorni, a ritmi peraltro sempre più sostenuti. Vero è che più si gioca più si guadagna, ma a tutto c’è un limite.

Del resto a veder moltiplicato il numero delle partite sarebbe solo l’élite del calcio mondiale, quella percentuale piuttosto esclusiva di giocatori che già percepiscono ingaggi plurimilionari e che sono concordi nell’iniziare ad accordare più attenzione alla salvaguardia delle proprie articolazioni, pensando anche al post-carriera, che al conto in banca.

Peccato che fino ad oggi qualsiasi tipo di appello, compresa la minaccia di uno sciopero, sia caduta nel vuoto. Si continua a giocare sempre di più e la tendenza non sembra far pensare ad un’inversione di tendenza, nonostante l’allarme infortuni risuoni sempre più sinistro.

Serie A, l’ondata di infortuni è inarrestabile: nuovo crack, squadra nei guai

Dai piani alti di Fifa e Uefa non si ritiene che l’aumento esponenziale del numero di gravi infortuni subiti dai giocatori sia proporzionale all’aumento delle partite. In effetti, oltre a big come Rodri e Carvajal, a finire vittime quest’anno della “maledizione dei crociati” sono stati anche giocatori di squadre medio-piccole, il cui numero di impegni stagionali non è aumentato.

Si potrebbe quindi pensare ad un problema morfologico, legato alla struttura fisica e alla muscolatura del calciatore-medio. La “carrozzeria” è sempre più potente, ma le articolazioni sono sempre le stesse. Fatto sta che a cadenze sempre più ristrette si registrano notizie di seri infortuni e conseguenti lunghi stop. In Serie A l’ultima squadra ad essere stata colpita è stata l’Udinese.

Isaak Touré in azione contro il Cagliari - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Isaak Touré in azione contro il Cagliari – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Ginocchio in frantumi, stop lunghissimo per il talento della difesa

Il club bianconero è abituato a piazzare colpi all’estero acquistando giocatori giovani e sconosciuti ai più, ma in grado spesso di trasformarsi in campioni ambiti dai grandi club. Isaak Touré potrebbe essere uno di questi, ma il gigantesco difensore francese sarà costretto ad una lunga assenza dai campi. Gli esami strumentali effettuati dopo l’infortunio subito contro la Roma hanno infatti evidenziato “un trauma distorsivo contusivo con interesse capsulo legamentoso al ginocchio destro”. Fatale lo scontro con Pisilli in avvio di partita, dopo il quale la prima stagione italiana di Touré si è chiusa in anticipo.

Ora il futuro del classe 2003, 206 cm di altezza, arrivato in Friuli in estate in prestito dal Lorient, è tutto da scrivere. Il club bianconero si è prontamente cautelato ingaggiando l’argentino Valentin Gomez, mentre Touré dovrebbe tornare alla base al termine della stagione. Il suo rientro sui campi non avverrà prima dell’autunno inoltrato e il suo nome va ad allungare il triste elenco di giocatori costretti a fermarsi per tanto tempo e a mettere in qualche caso a repentaglio anche la prosecuzione della carriera ad alti livelli.