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Se n’è voluto andare lui: Ranieri non fa sconti a Roma | Chi non vuole starci, la porta è quella: prenderemo un altro

Claudio Ranieri - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Claudio Ranieri – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Da aggiustatore in panchina a dirigente del futuro, Ranieri è la stella polare della Roma: addio improvviso, ma il mister non fa drammi.

Dybala che ha scacciato un’altra volta le tentazioni arabe, se mai davvero avevano fatto capolino nella testa della Joya. Capitan Pellegrini recuperato alla causa, Hummels e Paredes rimessi al centro del progetto, almeno fino al termine della stagione.

Ricorrere ai luoghi comuni nel calcio e nella vita può risultare fastidioso, ma l’importante è distinguerli dalle tautologie. Ebbene, il fatto che Claudio Ranieri sia un “aggiustatore” appartiene a quest’ultima categoria. E non nel senso inglese del termine, quel ‘Tinkerman’ che non ha un’accezione positiva e che era stato appiccicato al futuro Sir Claudio prima del miracolo Leicester.

Non che senza il clamoroso trionfo in Premier delle Foxes datato 2016 la carriera del tecnico testaccino meritasse considerazioni negative, ma un’impresa di quella portata cambia i giudizi. Anche l’avventura bis sulla panchina della Roma sta intanto iniziando a portare dividendi.

I meriti di cui sopra sono oggettivi e sono alla base della lenta, ma inesorabile risalita in classifica. Così, mentre i tifosi si interrogano come sarebbe andata la stagione se Ranieri fosse arrivato al capezzale giallorosso direttamente a settembre dopo l’esonero di De Rossi, l’allenatore deve pensare solo al presente e al futuro.

Da Sir a sergente di ferro: il mercato della Roma l’ha fatto (anche) Ranieri

Anzi, solo al presente, perché la prossima stagione, che dovrebbe vederlo nei nuovi panni di dirigente primo consigliere dei Friedkin, è ancora troppo lontana e passa da una buona seconda parte dell’annata in corso. Strappare il pass per le coppe, meglio se almeno Europa League, sarebbe fondamentale per fare un mercato ambizioso e convincere un tecnico emergente ad accettare la sfida.

La gestione dell’attualità implica tuttavia anche quella di qualche caso spinoso. Così se i giocatori citati sono stati recuperati in pieno alla causa, le capacità persuasive di Ranieri non hanno fatto effetto su tutti. Poco male, perché in una situazione del genere tutti sono utili e nessuno indispensabile. Il mister l’ha detto apertamente e anche in separata sede a chi ha voluto cambiare aria.

Mario Hermoso in azione durante Como-Roma - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Mario Hermoso in azione durante Como-Roma – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Il top player scontento ha chiesto la cessione, Ranieri apre la porta

A Mario Hermoso non è infatti bastato vedere la Roma mettersi alle spalle il lungo momento buio per accettare di restare nella Capitale. Troppo basso il minutaggio concessogli anche da Ranieri, come fatto da De Rossi e Juric, per non chiedere e ottenere di essere ceduto. La Roma, che sperava in una plusvalenza, si è dovuta accontentare del prestito secco al Bayer Leverkusen, che pagherà comunque la parte rimanente dell’ingaggio stagionale al giocatore.

A Trigoria fanno quindi i conti del piccolo, ma significativo, risparmio per i prossimi quattro mesi, ma poi il caso Hermoso si ripresenterà. Tutto fa pensare che con un’estate a disposizione le parti si divideranno nuovamente, questa volta a titolo definitivo. Del resto Ranieri è stato chiaro: “Hermoso vuole andare via, andrà via” aveva tagliato corto il tecnico in conferenza. Nessuno resti controvoglia, il messaggio, già enunciato ai tempi del caso Dybala. I giocatori passano, la Roma resta. Parola di aggiustatore-tifoso.