“No, lui non me lo vendi e basta”: Conceiçao alza la voce con Ibra e si oppone | Resta fino a quest’estate
Mercato movimentato in casa Milan: tra trattative sfumate e infortuni l’ultima parola è sempre dell’allenatore. Zlatan deve arrendersi.
Non c’è mai un momento ideale per infortunarsi. Comunque la si giri, doversi fermare rappresenta sempre un piccolo dramma per un calciatore, a prescindere da quali siano i tempi di recupero dal danno subito. Perché è vero che lo stipendio arriva lo stesso, ma se si sceglie di diventare calciatori lo si fa per giocare.
Certo, esistono anche le panchine e non tutti possono essere protagonisti dal primo minuto, ma un conto è “essere a disposizione del mister” e dimostrarsi pronti ad incidere anche a partita in corso, un altro figurare tra gli indisponibili e doversi limitare nella migliore delle ipotesi a salutare i compagni nello spogliatoio per poi accomodarsi in tribuna.
Se insomma è normale per un calciatore vivere male un problema fisico che impedisca di scendere in campo, è indubbio come ci siano momenti in cui infortunarsi faccia ancora più male. Al diretto interessato, ma anche al club. Stiamo parlando di quando il crac avviene a mercato in corso e a fermarsi è un giocatore al centro delle trattative.
Purtroppo in un calcio moderno nel quale gli infortuni, spesso gravi, sono drammaticamente all’ordine del giorno, si tratta di una casistica sempre più frequente. Si pensi a quanto accaduto nel giugno 2023 a Tammy Abraham, infortunatosi gravemente al ginocchio nell’ultima giornata di campionato contro lo Spezia, poco prima di trasformarsi in un uomo-mercato.
Milan, il mercato lo fanno gli infortuni: le strategie rossonere cambiano in corsa
Il centravanti inglese sarebbe poi rimasto alla Roma perdendo però buona parte della stagione successiva e tutti gli scenari di mercato che lo riguardavano sono andati in frantumi. Oggi al Milan l’ex Chelsea sta provando a ricostruirsi una carriera, ma è stato testimone dei colpi di sfortuna abbattutisi su due compagni di squadra.
Samuel Chukwueze e Emerson Royal erano stati inseriti dal Milan nella lista dei cedibili a gennaio, ma si sono infortunati in momenti strategici. Il nigeriano a fine dicembre, il brasiliano a fine gennaio, in quella che sarebbe potuta essere l’ultima partita con la maglia rossonera. Ergo: trattative in corso bruscamente interrotte e incassi potenziali dispersi. Le due situazioni presentano però differenze sostanziali e qui interviene il ruolo di Sergio Conceiçao.
“Può partire, anzi no”: Conceiçao cambia idea, l’ex esubero ora è blindato
Il tecnico portoghese aveva infatti avallato la partenza di Royal, il cui ruolo verrà rilevato da Kyle Walker, ma ha fatto sapere alla società di aver cambiato idea su Chukwueze, blindato a sorpresa dopo che l’ex tecnico del Porto aveva aperto alla sua cessione. L’ex Villarreal sta per tornare a disposizione dopo la lesione al bicipite femorale rimediata il 29 dicembre contro la Roma, ultima partita della gestione Fonseca, e pur non avendolo mai ancora avuto a disposizione, o forse proprio per questo motivo, il nuovo allenatore rossonero ha posto il veto alla sua partenza.
Un messaggio fatto arrivare forte e chiaro ai piani alti della società, Zlatan Ibrahimovic in testa, chiamata quindi a ricavare in altro modo il tesoretto necessario per rinforzare l’attacco. Una missione non semplice, considerando che la partenza di Emerson è sfumata, che lo stesso Conceiçao ha bloccato anche Tomori e che Pavlovic ha rifiutato il Fenerbahçe. La certezza, comunque, è che Chukwueze continuerà a far parte della batteria di esterni del Milan almeno fino al termine della stagione. Nonostante l’infortunio, o magari in virtù dello stesso…