Sei fuori dal Milan, per te la lista è CHIUSA: Ibra lo caccia | Si trovasse una squadra, Conceiçao non può metterlo in campo
Brusco stop alle trattative di mercato in casa rossonera: c’è un caso da gestire, Zlatan è una furia e l’allenatore non ha scelta.
Lunedì 13 gennaio, antivigilia del match contro il Como, Sergio Conceiçao ha “festeggiato” le prime due settimane sulla panchina del Milan. Sembra però passato molto più tempo considerando tutto ciò che è successo durante quei 15 giorni e l’impatto avuto dal tecnico portoghese sull’ambiente rossonero.
Il trionfo in Supercoppa Italiana è stato ovviamente l’evento dominante, sia per la conquista in sé del titolo, sia per le modalità della doppia rimonta sulle rivali storiche Juventus e Inter, ma l’ex giocatore della Lazio ha saputo andare oltre i risultati, creando subito una empatia con tutto l’ambiente.
L’erede di Paulo Fonseca sulla panchina rossonera ha anche avuto la possibilità di incidere dal primo giorno sulle strategie di mercato del club. Non era scontato, considerando che a fine dicembre una società dovrebbe avere ben chiaro come e dove andare ad operare in una sessione così particolare come quella di gennaio.
In verità il Milan le idee chiare le aveva anche, ma Conceiçao ha recupero subito alla causa Fikayo Tomori e fatto sapere di voler cercare di rilanciare Ruben Loftus-Cheek, scomparso o quasi dai radar dopo una prima stagione più che convincente in rossonero. Anche l’assalto a Rashford è stato ponderato insieme al tecnico, dopo che lo stesso aveva dato il via libera a sfoltire l’attacco attraverso la cessione di Noah Okafor.
Doccia fredda Milan: il colpo di scena complica il mercato, ora può succedere di tutto
Il passaggio dello svizzero al Lipsia è però saltato in extremis, al termine di una “gestazione” già piuttosto sofferta. L’accordo sembrava essere stato trovato, poi l’affare è stato congelato, quindi sembrava tutto fatto, prima che un intoppo finale vanificasse il viaggio in Germania dell’ex Salisburgo. E adesso? Non si tratta della prima volta in cui accade una situazione simile, ma i cocci rischiano di essere di tutti.
La storia è piena di trattative saltate all’ultimo, a foto già quasi scattate. Anzi, senza quasi, ripensando al caso che nel 2014 riguardò proprio il Milan e Jonathan Biabiany, che la maglia rossonera non la indossò mai pur essendosi fatto immortalare con la sciarpa prima delle visite mediche. Peccato imperdonabile, perché qualcosa andò storto e tutto andò in fumo.
Salta la cessione: Milan in panne, ma Conceiçao ha trovato la soluzione
Il caso di Okafor è però diverso, guardandolo dal lato Milan, perché si tratta di un giocatore già in rosa, la cui cessione avrebbe portato benefici dal punto di vista economico, leggi ingaggio risparmiato, ma anche pratico, con quel prezioso posto in lista da liberare per farlo poi occupare il prima possibile da un nuovo acquisto.
Magari lo stesso Rashford, fatto sta che senza colpi di scena nelle ultime due settimane di trattative Okafor rischia di fare il separato in casa a Milanello fino a giugno, finendo fuori dalla lista per la Champions League e magari anche da quella della Serie A. Una situazione sconveniente per tutte le parti in causa, giocatore compreso, ma del resto così ha deciso (anche) il nuovo mister. Okafor non è stato ritenuto utile alla causa da Conceiçao, che aspetta rinforzi. Il resto non è di competenza del tecnico con il sigaro…