Ma quale calcio: puntuale come uno svizzero, l’ex rosanero ha cambiato totalmente vita grazie al ‘sole’
Ha fatto fortuna in Italia, indossando anche la fascia da capitano, ma oggi l’ex Palermo è tornato alle origini e ha chiuso con il passato.
Saranno anche parenti calcisticamente non nobili come quelli… del piano di sotto e dai palmares incomparabili. Fatto sta che al calcio italiano la Svizzera ha causato non pochi dispiaceri, in anni recenti, ma non solo.
Andando a ritroso nel tempo non si può che iniziare dal disastroso ottavo di finale di Euro 2024. Lo scorso 29 giugno a la nazionale italiana ha toccato uno dei suoi punti più bassi facendosi dominare dai rossocrociati e dicendo troppo presto addio al torneo di cui era campione in carica.
Il tutto un anno e mezzo dopo quel secondo posto nel girone di qualificazione al Mondiale 2022, proprio alle spalle della Svizzera, prodromo del playoff fallito contro la Macedonia del Nord. I meno giovani ricorderanno invece la sconfitta dell’Italia di Sacchi, futura vice campione del mondo, nel percorso di qualificazione a Usa ’94.
E come tacere della clamorosa eliminazione subita dall’Inter ad opera del Lugano nella Coppa Uefa ’95? Insomma, vatti a fidare dei cugini, se è vero che anche in Serie A gli svizzeri sbarcati con più credenziali, da Ciriaco Sforza a Marco Pascolo fino a Ruben Vega e Noah Okafor, hanno finito per deludere le attese.
Dalla Svizzera a Palermo e ritorno: il terzino ha detto basta, “c’è chi rovina il calcio”
Ci sono però anche le eccezioni. Così se Blerim Dzemaili ha fatto fortuna in Italia da centrocampista e ora commentatore tv, c’è chi tra Serie A e B ha giocato per 11 anni, condividendo lo spogliatoio anche con campioni come Andrea Belotti e Paulo Dybala e che oggi il Belpaese ce l’ha ancora nel cuore.
Michel Morganella è stato un terzino destro di buon livello nel primo decennio del nuovo millennio. Scoperto dal Palermo, in cui ha giocato in totale per sei anni e mezzo, lo ricordano per rendimento e qualche look eccentrico anche a Novara e un po’ meno a Livorno dove, nel finale di carriera, non mancò qualche episodio controverso, al pari di quello che gli costò nel 2012 l’espulsione dai Giochi di Londra, ai quali avrebbe dovuto partecipare con la Svizzera.
“Ho scoperto un mondo nuovo”: dalla fascia alle rinnovabili cambia tutto
Episodi ormai passati perché, come ha dichiarato lo stesso Morganella in un’intervista nel 2023, “c’è troppa gente che rovina il calcio. Anche alla luce di questo ho deciso di farmi da parte”. Così oggi a 35 anni Michel dà ancora qualche calcio al pallone nell’FC Rancate, società del Canton Ticino in cui è approdato dopo il fallimento del Chiasso, ma solo nei ritagli di tempo da quella che è diventata la sua vera professione.
Proprio in parallelo con il disamoramento dal calcio, infatti, Morganella ha iniziato a guardarsi attorno, scoprendo di poter svoltare grazie alle nuove tecnologie: “In questo momento la mia priorità è il lavoro. Sono attivo in una ditta ticinese che si occupa di pannelli solari. Ho imparato qualcosa di nuovo che mi piace molto” ha rivelato a ‘Ticino online’. Il calcio e i suoi guadagni appartengono quindi al passato e in fondo sempre di rinnovi si tratta: dai contratti alle energie, non è mai troppo tardi per cambiare vita.