Snobbò Spalletti e l’Italia: con voi non gioco | Ma è finito ai margini del club, e ora lo sbattono fuori | Deve scendere di livello per giocare
Dai prodigi in terza serie all’esordio in nazionale sfiorato, poi la crescita si interrompe: tutto e poi niente, il talento deve ripartire dal basso.
L’Inter sarà con ogni probabilità la quarta società italiana ad avviare il progetto seconda squadra. Dopo aver valutato tiepidamente l’ipotesi negli anni scorsi, sotto la spinta del presidente Marotta i tempi ora sembrano essere maturi perché in casa nerazzurra prenda forma un progetto che sembra già avere basi solide.
Proprio Marotta fu alla Juventus uno dei fautori dell’allora pioneristico progetto delle seconde squadre, sposato finora solo da Atalanta e Milan, oltre che dalla società bianconera. Convincere Oaktree, che ha già fatto capire di voler investire sui giovani, non è stato certo difficile, così chissà che tra qualche anno anche l’Inter, forte di un bacino di osservatori di prim’ordine, non si trovi a raccogliere dividendi aurei anche dal mercato, come successo alla Juventus nella scorsa estate.
L’ambizioso mercato portato avanti da Cristiano Giuntoli è stato infatti finanziato in gran parte dalla cessione di talenti del vivaio messisi in luce proprio nella squadra B. Da Iling Junior a Barrenechea, fino a Matias Soulé, che pure nell’attuale Next Gen non ha giocato tanto, dal momento che del suo talento è stato presto notato dalla prima squadra.
L’italo-argentino rappresenta oggi il giocatore dalla valutazione più alta in assoluto per il calcio italiano tra quelli passati per le squadre B. Dopo l’annata da protagonista in prestito al Frosinone la Roma lo ha acquistato l’estate scorsa per 35 milioni, avendo preferito puntare sul talento di Kenan Yildiz. Non è stata quella la prima delle sliding door della pur giovane carriera di Soulé, che già un anno fa fu chiamato ad una difficile scelta professionale.
Dalla Serie C al no a Spalletti, ma qualcosa si è inceppato: il campioncino si è smarrito
Messo nel mirino da Luciano Spalletti per la nazionale italiana, in virtù delle proprie origini, già a novembre 2023 Soulé, dopo l’ottimo avvio di stagione con il Frosinone, chiarì di voler giocare con la nazionale argentina, dal cui ct peraltro era già stato convocato ai tempi della Juventus Next Gen. L’esordio non è tuttavia ancora arrivato, ma non sembra esserci spazio per ripensamenti.
La fermezza con cui Soulé comunicò la propria decisione deluse i piani alti della Federazione italiana e lo stesso Spalletti, ma nel calcio le cose possono cambiare molto in fretta, così 15 mesi dopo c’è già chi ha appiccicato addosso a Matias l’etichetta della meteora, complici le difficoltà a trovare spazio nella Roma.
Il top club lo respinge, ma c’è la soluzione: il vecchio maestro lo chiama per rinascere
Il pessimo avvio di stagione dei giallorossi ha finito per travolgere soprattutto i giocatori più giovani, ma nessuno può mettere in discussione le qualità di un ragazzo già emerse a sprazzi nelle poche partite disputate con la Juventus. Fare un passo indietro, quindi, potrebbe essere l’idea giusta per tornare a farne parecchi in avanti in futuro.
I giallorossi sono pronti a valutare il prestito di Soulé per la seconda parte di stagione e il Venezia di Eusebio Di Francesco, suo mentore al Frosinone, può rappresentare la soluzione giusta. Certo, passare dall’essere conteso tra due nazionali top alla lotta per non retrocedere potrebbe far sorgere dei dubbi in tutti coloro che sono stati stregati dal talento del ragazzo di Mar del Plata, dalla Roma allo stesso Spalletti, ma nel calcio trovarsi al posto giusto al momento giusto vale quasi quanto le qualità tecniche. A Soulé è capitato a Frosinone e non a Roma. E forse sarebbe capitato nell’Italia. Ma al cuore non si comanda e una seconda opportunità non si nega a nessuno. Soprattutto a chi ha le carte in regola per sfondare.