La stella del Milan in galera: lo hanno sbattuto in cella e per lui è finito tutto | Dalla fama e i soldi è finito dentro a riparare le TV
Da idolo dei tifosi a detenuto durante le Feste: l’ultimo sfregio subito dalla leggenda del calcio caduta in disgrazia ha dell’incredibile.
Lo scorso 16 dicembre il Milan ha festeggiato il 125° anniversario della propria fondazione. Per uno dei club più antichi e gloriosi del calcio italiano non si è tuttavia trattato di un “genetliaco” particolarmente felice, almeno per quanto riguarda il rapporto con la tifoseria.
Deluso per i risultati ottenuti dalla squadra nella prima parte di stagione, ma soprattutto per la gestione del club da parte di RedBird, il popolo rossonero è stato protagonista di una forte contestazione, che ha in parte macchiato le celebrazioni, quelle andate in scena il 15 dicembre, a margine della partita contro il Genoa e non solo.
Poco più di due settimane più tardi il clima è radicalmente cambiato, grazie all’impresa in Supercoppa e dall’entusiasmo portato dall’arrivo di Sergio Conceiçao. Eppure le immagini della festa di compleanno svoltasi a San Siro la sera del 15 dicembre non possono che suscitare nostalgia nei tifosi del Milan, che quella notte hanno visto sfilare sul campo tanti protagonisti dei gloriosi anni in cui il Diavolo dominava in Italia, in Europa e nel mondo. Come tanti sono stati gli assenti.
Da Fabio Capello a Dejan Savicevic fino a Kakà, tanti miti della storia rossonera si erano scusati in anticipo per non poter essere presenti alla festa, ma a fare più rumore sono stati i convivati di pietra Paolo Maldini e Zvonimir Boban, non invitati dal club a causa delle rispettive, turbolente separazioni dal Milan. Purtroppo, però, c’è anche chi quella sera stava vivendo una delle buie notti a cui è ormai abituato.
Natale in prigione: il calvario dell’ex campione non ha fine
Dal marzo 2024 uno degli attaccanti che più hanno fatto sognare i tifosi rossoneri negli ultimi 20 anni passa infatti le proprie giornate rinchiuso in una cella del Brasile, dove sta scontando la condanna a nove anni di reclusione dopo essere stato ritenuto colpevole di stupro. Si tratta di Robinho, al Milan tra il 2010 e il 2014, proprio il periodo a cui risale lo stupro di gruppo che gli è stato fatale, avvenuto nel 2013 nei confronti di una ragazza in una discoteca di Milano.
L’ex stella del Real Madrid e della nazionale brasiliana era stato condannato nel 2017, ma il Brasile ha sempre negato l’estradizione, fino a quando la giustizia italiana non ha reso possibile la reclusione in patria. Robinho ha sempre negato le accuse, ma da ormai quasi un anno si trova nel carcere di Tremembé, dove ha tristemente trascorso anche la notte di Natale, dopo che gli è stata negata la possibilità di ottenere il congedo per le Feste. Un “privilegio” concesso ad altri detenuti, ma non a Robinho, che non avrebbe avuto i requisiti per vedere accolta tale richiesta.
Faceva sognare i tifosi, ora l’ex rossonero ripara tv in cella
Le giornate dell’ex pupillo di Pelè trascorrono all’insegna della rabbia, con ben poca voglia di socializzare con gli altri detenuti, sebbene la prigione ‘P2 Dr. José Augusto César Salgado’ sia conosciuta come il “carcere dei personaggi famosi”, ospitando le persone condannate per delitti che hanno avuto ripercussioni sull’opinione pubblica.
In base a quanto trapela Robinho sta seguendo uno dei programmi organizzati dall’istituto penitenziario per imparare a riparare televisioni, radio e altri oggetti elettronici, oltre a gestire un programma di lettura che distribuisce libri ad altri detenuti. Troppo poco per riuscire a convivere per altri otto anni in una cella le cui dimensioni variano dagli otto ai 15 metri quadrati.