“Conte, ho perso l’aereo”: e il tecnico si imbufalisce e lo mette fuori rosa | Decisione irrevocabile dopo le vacanze
La mentalità vincente del tecnico del Napoli è proverbiale e si manifesta soprattutto… dopo le Feste: il top player finisce ai margini.
Volare bassi sì, non avere ambizioni no. Il primo bilancio di Antonio Conte sulla panchina del Napoli sarebbe altamente positivo, se solo il tecnico salentino accettasse di parlare di bilanci… Già, perché l’esaltante girone d’andata degli azzurri è stato quasi più sofferto fuori che dentro il campo.
Al netto della pesante sconfitta di Verona alla prima giornata e di quelle casalinghe contro Atalanta e Lazio, Lobotka e compagni non hanno sbagliato un colpo, vincendo in casa del Milan, spaventando l’Inter a domicilio e accontentandosi del pareggio a inizio stagione in casa della Juventus.
L’ex allenatore di Juventus e Inter non vuole neppure sentir parlare di scudetto, rivendicando di aver raccolto una squadra sì campione d’Italia solo due anni fa, ma reduce da un 10° posto che aveva scoraggiato giocatori e ambiente. In questo senso il lavoro fatto è stato egregio e tanti allenatori potrebbero anche accontentarsi.
Non Conte, che almeno in pubblico non ha ancora fatto accenno alla lotta per il tricolore, ma che in privato con la società è stato molto chiaro, invocando l’inserimento di almeno una pedina per reparto nel mercato di gennaio. Non poco per l’unico allenatore che in estate si è visto regalare quattro titolari nuovi di zecca da inserire in formazione.
Un aereo perso può costare una carriera: se ti allena Conte…
Del resto l’ambizione di Conte è nota, così come la sua allergia alla sconfitta e in generale una mentalità che spinge tutti i giocatori della rosa a lavorare quotidianamente per migliorarsi. Chi non è su queste lunghezze d’onda è destinato a cambiare aria o comunque a trovare poco spazio agli ordini dell’ex ct azzurro. La conferma arriva da un retroscena reso noto dal diretto protagonista.
Nel corso di un’intervista rilasciata al podcast ‘Centrocampo’ Felipe Sodinha ha infatti raccontato della sua breve esperienza con Conte che risale alla stagione 2008-’09 al Bari, in Serie B. Il tecnico salentino era all’inizio della carriera, ma le idee erano già molto chiare. “Volevo andare in Brasile per le Feste, il mister me lo concesse, ma l’appuntamento per la ripresa era per il 2 gennaio – ha raccontato Sodinha – Mi sono ripresentato il 22, Conte era infuriato e mi mise fuori rosa. Non volle più vedermi”.
Galeotto fu il Capodanno. E Conte urlò: ‘Sei fuori!’
Il fantasista brasiliano classe ’88, ancora in attività in Prima Categoria con l’Atletico Offlaga, club della provincia di Brescia, è noto agli appassionati di calcio per essere stato in possesso di un talento inversamente proporzionale alla voglia di allenarsi e sacrificarsi. Qualità invece imprescindibili per Conte. “Persi l’aereo per l’Italia, ma ammetto che feci di tutto perché succedesse – ha aggiunto l’ex di Modena e Brescia – Mio padre era disperato, ma io lo tranquillizzai: ‘Tranquillo, torno in Italia e spiego tutto al mister’. Oggi posso dire che sono stato un co****ne’”.
Già nella prima parte di quella stagione, culminata con la promozione in A del Bari, Conte aveva dato poco spazio a Sodinha, che tuttavia meno di 10 giorni dopo il suo tardivo rientro in Puglia fu già costretto a mettersi in viaggio, messo sul mercato e ceduto in prestito alla Paganese, dove pure trovò poco spazio. Parlare di una carriera ad alti livelli giocata con quella leggerezza sarebbe eccessivo, di un Conte già ben focalizzato sulla sua mentalità vincente no…