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“È il mio peggior momento”: ammissione senza freni, e la Supercoppa ha peggiorato tutto I Sliding door a un passo

Campo calcio - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Campo calcio – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Nel calcio tutto può cambiare da un momento all’altro: gol perduto e calo atletico, il campione dice tutto ed esce allo scoperto.

Mai fidarsi della bellezza del calcio e della sua imprevedibilità. Trovare gli equilibri non è infatti solo una necessità tattica per gli allenatori, tra marcature preventive, distanze tra i reparti e partecipazione collettiva alle due fasi.

No, nel calcio moderno gli equilibri irrinunciabili non sono solo quelli da individuare all’interno del rettangolo di gioco, ma anche, se non in più di qualche caso soprattutto, quelli che un calciatore deve sapersi costruire da sé per navigare nei mari non sempre logici e ordinati della critica, sempre troppo legata ai risultati recenti.

Oggi campione, domani bidone. Un paradosso, certo, soprattutto per quello che riguarda i grandi giocatori, le cui qualità e potenzialità, se consolidate nel tempo, nessun opinionista può discutere neppure dopo qualche passaggio a vuoto più o meno lungo, in grado però di azionare il meccanismo delle critiche e della ricerca delle cause dell’involuzione.

Questo è il calcio moderno, che ha ormai abituato a triturare protagonisti alla velocità della luce. Vale per le squadre, vale per i rispettivi trascinatori, ai quali spesso non viene concesso neppure un momento di leggera flessione prima che si scateni il masso delle critiche, sul modello frana. Prima qualche frammento, poi l’uragano.

Il capitano perduto: la crisi di Lautaro tiene in apprensione l’Inter

Momenti in cui per un attaccante il pallone non vuole saperne di entrare, per un portiere ogni tiro è un gol subito e per un difensore ogni volta che il proprio avversario tocca palla questa finisce in rete sono capitati anche ai fuoriclasse più affermati. Ne sa qualcosa Lautaro Martinez, che non sta vivendo la miglior stagione della propria carriera.

Dopo aver trascinato l’Inter da capocannoniere allo scudetto della seconda stella e dopo aver vinto la Copa America da protagonista con tanto di gol in finale, il Toro è tornato dalle vacanze un po’ ingrippato. La media-gol si è abbassata così come il livello delle prestazioni, al punto da spingere il capitano nerazzurro a uscire allo scoperto prima della finale di Supercoppa Italiana.

Lautaro Martinez - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Lautaro Martinez – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Ciclo di fuoco in arrivo: Inzaghi ha bisogno del vero Toro

“Ho già vissuto momenti così, ma questo è il peggiore, il più difficile” ha detto Lautaro da Riyad, poche ore prima di constatare come la trasferta araba non abbia migliorato la situazione. Il quarto gol in quattro edizioni diverse della Supercoppa non è infatti bastato per portare a casa il torneo ed è un fatto che l’argentino non sia riuscito ad evitare la rimonta del Milan in finale.

“All’inizio della stagione avevo riposato poco, non ho fatto la preparazione come volevo, ma ora sento che sto tornando in forma e sono tranquillo” ha poi aggiunto Lauti, rassicurando in parte compagni e tifosi. I due gol nelle ultime tre gare ufficiali sembrano essere segnali di ripresa, ma la prova del nove è in arrivo. Nei prossimi 40 giorni, infatti, l’Inter si giocherà una buona fetta di stagione tra tutte le competizioni e con scontri diretti chiave, dal Bologna al tentativo di rivincita nel derby fino alla Juventus. Per far sì che il derby di Supercoppa resti un episodio servirà il miglior Lautaro. Duro il prezzo della leadership…