Oba-oba, che capriola: Martins boom, dal calcio al night club | E l’ha chiamato pure ‘Cosa nostra’
Attaccante prodigio all’Inter, poi l’addio alla Serie A, ma sempre con l’Italia nel cuore: la nuova vita del nigeriano è tutta una sorpresa.
29 settembre 2024. Il Napoli di Antonio Conte sembra già essersi messo alle spalle la falsa partenza in campionato contro il Verona e la conferma arriva dal successo, non agevole, ma fondamentale, contro il Monza. Il tecnico dei brianzoli Alessandro Nesta poco può per arginare la forza dell’avversario, ma le tenta tutte.
A tre minuti dalla fine dalla panchina si alza un attaccante di origini nigeriane, ma nato a Milano. Si chiama Kevin Martins e anche per chi non segue il calcio giovanile fare una rapida associazione è molto facile. Quel ragazzo venuto al mondo nel gennaio 2005 è proprio il figlio di un attaccante simbolo dell’ultima epoca d’oro del calcio italiano in Europa.
Obafemi Martins, per tutti Oba Oba, ha lasciato un segno nella storia dell’Inter e uno ancora più profondo in quello della Champions League. I suoi gol da enfant prodige tra il 2003 e il 2005 ne fanno ancora oggi il primo under 20 della storia capace di andare a segno in tre edizioni consecutive del torneo, anche se le reti simbolo resteranno quella all’esordio a Leverkusen e quella, pur inutile, nella semifinale di ritorno del derby di Champions 2003.
L’Inter fallì l’accesso alla prima finale tutta italiana della storia, contro la Juventus, ma Oba Oba con le sue capriole… brevettate centrò quello nel grande calcio. Il contratto milionario con l’Inter fu il prodromo dell’esplosione. Gli anni felici in coppia con Adriano, l’ingresso in pianta stabile nella nazionale nigeriana e poi il tentativo di fare fortuna anche all’estero, questo sì raggiunto solo in parte.
Il calcio e due paesi nel cuore: la nuova vita di Martins all’insegna di un doppio omaggio
Dopo il primo anno al Newcastle la stella di Martins iniziò ad offuscarsi, ma oggi a 40 anni Oba Oba non è solo il padre di un aspirante calciatore di successo, approdato, ironia della sorte, nel Monza di quell’Adriano Galliani che papà fece piangere in quella semifinale. Martins senior è infatti un imprenditore di successo, con l’Italia nel cuore, che non ha però dimenticato le battaglie intraprese già durante la carriera.
Nel 2024 a Lagos è stato inaugurato un night club, adeguatamente pubblicizzato sul profilo Instagram dell’ex attaccante. Il titolo richiama fortemente il ruolo avuto dall’Italia nella vita di Oba Oba, anche se forse si poteva fare di meglio: “Cosa Nostra Patron”. La svolta fu decisa per cercare di ridare al proprio amato paese d’origine qualcosa della fortuna costruita fino a quel momento.
Le campagne sociali e le tante attività avviate: i mille interessi di Oba Oba
La precedente attività avviata da Martins nel post-calcio, infatti, una catena di abbigliamento, la “ObaGear”, avente come logo l’immancabile capriola, non aveva coinvolto direttamente la sua Nigeria. Lagos e il suo paese natìo erano stati invece alla base del lavoro nel sociale avviato con la propria fondazione, storicamente attiva nella lotta al razzismo e alla povertà.
Era il 2005 quando una lettera a cuore aperto contro la discriminazione, pubblicata dal ‘Corriere della Sera’, sollevò il dibattito su un tema che all’epoca era quasi taboo nel calcio. Fu la prima delle battaglie combattute da Oba, uno che non ha mai avuto imbarazzo nell’ostentare il lusso cui aveva avuto accesso grazie ai guadagni avuti in carriera, tra abitazioni di prestigio e la passione per imbarcazioni di lusso e super car. “Quando il calcio mi avrà stancato, me ne tornerò in Africa. Voglio restituire il mio contributo alla società” aveva detto in tempi non sospetti. Il night club sembra essere solo il primo passo, quello che ha unito le due patrie dell’ex attaccante prodigio.