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Dal Liverpool all’Arabia, ma i soldi non comprano la fede: Firmino diventa pastore evangelico | Ha fondato lui stesso una CHIESA

Roberto Firmino ai tempi del Liverpool - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Roberto Firmino ai tempi del Liverpool – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

L’ex attaccante del Liverpool è ancora in attività, ma da qualche mese il calcio non è più la sua priorità: iniziò tutto ai tempi dei Reds.

Un anno e mezzo dopo quell’”aggressione” al mercato occidentale, il calcio internazionale ha assorbito l’ascesa del calcio saudita. La Saudi Pro League non ha ancora raggiunto l’obiettivo di diventare un campionato davvero alternativo ai principali tornei europei.

Il cammino per diventare una vera attrattiva non solo economica, ma anche tecnica, per calciatori nel pieno della carriera è ancora lungo e chissà se compierlo fino alla fine sarà davvero un traguardo raggiungibile. La speranza di chi da anni lavora per fare del calcio saudita un movimento all’avanguardia è quella di riuscirci prima di una data ben precisa.

La Fifa ha assegnato proprio all’Arabia Saudita l’organizzazione dei Mondiali 2034. Una scelta che ha fatto discutere sul piano politico, ma ampiamente nell’aria. Chissà se tra 9 anni si potrà davvero parlare di tre poli calcistici: Europa, Sud America e appunto Arabia. La realtà è che oggi della Saudi Pro League si parla ancora quasi esclusivamente grazie alla presenza di tanti campioni over 30.

Giocatori che hanno deciso di trascorrere da quelle parti l’ultima fetta della propria carriera, quasi sempre dopo aver vinto tanto in Europa. Tra questi c’è anche Roberto Firmino, in forza all’Al-Ahly proprio dall’estate 2023. L’attaccante brasiliano, tuttavia, non legherà il ricordo del proprio soggiorno in Arabia a motivi sportivi.

La metamorfosi di Roberto Firmino: dal Mondiale alla nuova vita da pastore

Dopo essere stato per otto anni l’idolo dei tifosi del Liverpool ed avere vissuto l’emozione della vittoria della Premier League dopo 30 anni di digiuno, oltre che della Champions, il brasiliano aveva capito a 32 anni di aver concluso la propria missione in Europa e che fosse arrivato il momento per conciliare la carriera con una vocazione che era nata da qualche tempo.

Dal giugno 2024 Firmino è infatti diventato pastore evangelico dopo essere stato consacrato insieme alla moglie Larissa Pereira presso la Chiesa Manah di Maceió, il suo paese natale. Una chiesa fondata dallo stesso Firmino nel 2021, al termine di un cammino che parte da lontano, iniziato quando a battezzare il giocatore fu l’allora compagno nei Reds Alisson all’interno di una piscina, come imposto dalla loro religione.

La consacrazione di Firmino a pastore evangelico insieme alla moglie - Instagram roberto_firmino - Ilgiornaledellosport.net
La consacrazione di Firmino a pastore evangelico insieme alla moglie – Instagram roberto_firmino – Ilgiornaledellosport.net

La carriera prosegue, ma Firmino guarda avanti: “Ho una nuova responsabilità”

Giocatore è proprio il termine giusto. Non abbiamo infatti omesso il termine ex per una dimenticanza, per il semplice fatto che Firmino è ancora in attività. Roberto è il capitano e il leader sul campo dell’Al-Ahly, ha ancora fame di vittorie e sta riuscendo a conciliare senza alcun problema la carriera alla vita di pastore.

Le immagini della consacrazione sono state pubblicate su Instagram da Firmino e dalla moglie. Non è certo che la sua carriera proseguirà fino al giugno 2026, scadenza naturale del contratto, ma ad oggi l’ex nazionale brasiliano si sente un uomo pienamente realizzato: “Ora abbiamo un altro desiderio e una responsabilità: diventare pastori per conto di Dio” furono le sue prime parole come membro attivo della comunità.