Dai fasti a Firenze al processo per revenge porn | L’ex viola condannato al carcere per guida in stato di ebbrezza e frode
L’ex idolo dei tifosi della Fiorentina ha vissuto un dopo calcio pieno di vicissitudini: accuse in serie, c’è anche quella più orribile.
Il calciomercato è davvero la fiera dell’impossibile. Delle sliding doors e degli incastri inaspettati, delle trattative che saltano ad un passo dalle firme, magari per motivi extra-calcio, o degli acquisti nati per caso e rivelatisi poi un successone.
E ancora, nel magico mondo del mercato può succedere che un dirigente o un osservatore vadano a vedere un giocatore per convincersi delle sue qualità salvo poi restare stregati dalle “gesta” di un compagno che non era mai neppure stato preso in considerazione. In questo modo l’Inter scoprì Javier Zanetti in una missione organizzata per vedere la futura meteora Sebastian Rambert.
Come tacere, poi, delle volte in cui una trattativa nasce quasi come se si trattasse della… sindrome di Stoccolma. Già, un giocatore fa il fenomeno contro di te, ne resti stregato e decidi di acquistarlo. È successo tante volte, anche se non sempre quell’”impulso” si sarebbe poi dimostrato felice. Ne sa qualcosa il Milan, che nel 2002 comprò Vitaly Kutuzov dal Bate Borisov dopo che il bielorusso aveva incantato in un match dell’allora Coppa Uefa contro i rossoneri.
L’attaccante avrebbe poi avuto una discreta carriera in Italia, ma solo in provincia, senza riuscire a sfondare in rossonero. Decisamente meglio in circostanze analoghe andò alla Fiorentina, che nel 1998 diede sostanza alla propria difesa dopo essere stata stregata dalle qualità di un aitante centrale dello Sparta Praga in una sfida diretta di Coppa delle Coppe.
Il declino dell’ex difensore, dai fasti con Batistuta ai guai giudiziari
Si trattava di Tomas Repka, che scelse in effetti il modo migliore per farsi apprezzare, neutralizzando un certo Gabriel Omar Batistuta. Il difensore ceco sarebbe poi diventato un insostituibile dello scacchiere viola per tre anni, facendo parte della squadra che nel 1999 sognò lo scudetto per un girone e che nel 2001 vinse la Coppa Italia.
Il successivo crack della gestione Cecchi Gori, prodromo del fallimento, spinse Repka lontano dall’Italia. La carriera proseguì al West Ham, che per lui sostenne un investimento record, per poi chiudersi in patria, ma proprio il ritorno in Repubblica Ceca coincise con l’inizio di una serie di guai giudiziari con i quali Repka fu costretto a convivere per anni.
La prigione e anche il revenge porn: il duro dell’area di rigore finisce nella polvere
Coinvolto in un brutto affare legato ad una partita truccata nel 2012, l’addio al calcio giocato non è bastato per uscire dai guai. Colpa di una vita sentimentale fin troppo movimentata, fatta da due divorzi che precedettero una relazione con una nota presentatrice televisiva ceca. Il punto più basso, tuttavia, Repka lo toccò nel 2016, quando fu processato per un atto di revenge porn nei confronti della seconda moglie a causa di una lite sul mantenimento dei figli.
Una storia orribile, anche più degli altri due passi fatti nel tunnel, quelli che gli sarebbero costati due condanne distinte a 24 mesi complessivi di prigione per guida in stato di ebbrezza e poi per frode nella cessione di un’auto. Tra servizi sociali e polvere di stelle il centrale che spaventò Batigol, famoso anche per la propria rudezza in campo (20 espulsioni in carriera), che gli valse però l’idolatria delle proprie tifoserie, è oggi (finalmente) uscito anche dalle cronache.