Ronaldinho è finito in rovina: “Ho solo 6 euro sul conto” | Ma il ‘dio’ del calcio dà sempre una seconda chance: ecco come stanno le cose
L’ex attaccante di Barcellona e Milan è finito al centro di una storia controversa: quanti dubbi nel suo post-carriera.
Una media-gol inferiore di poco inferiore alla mezza rete a partita, sulle quali 900 gare disputate in una carriera che l’ha visto vincere tutto ciò cui un calciatore potrebbe ambire e raccogliere applausi dei tifosi di mezzo mondo.
Dal Brasile alla Francia, dalla Spagna all’Italia fino al Messico, senza ovviamente dimenticare le decine di paesi visitati con le maglie delle squadre per cui ha giocato, tutti conquistati da quel calcio bailado giocato perennemente con il sorriso stampato sul volto.
Questa è stata la carriera di Ronaldo de Assis Moreira, per tutti Ronaldinho. Il meno giovane… dei tre Ronaldo che hanno dato lustro al calcio degli ultimi 40 anni è anche colui che ha avuto la carriera più breve, almeno ad alti livelli. Se Cristiano l’atleta “bionico” è ancora sulla breccia e se il Fenomeno è stato condizionato dagli infortuni, Ronaldinho ha “ballato” per troppo poco tempo rispetto ai propri mezzi tecnici.
Arrivato in Europa giovanissimo per indossare la maglia di un Paris Saint-Germain ancora lontano anni luce dai fasti dei decenni successivi, Ronaldinho è poi diventato grande nel Barcellona di Frank Rijkaard, dove arrivò dopo aver vinto da protagonista il Mondiale 2002. Un giocatore completo e precursore della direzione che il calcio avrebbe intrapreso da lì a pochi anni.
Ronaldinho e un dopo-calcio pieno di misteri
Un po’ centravanti, un po’ fantasista, un po’ esterno, ma soprattutto un concentrato di fantasia e colpi a effetto, solo in qualche occasione fini a loro stessi. Il tutto, però, inserito in un contesto di professionalità non sempre impeccabile, limite che ha avuto non poco peso non solo per la durata di Ronaldinho ad alti livelli, bensì anche per le disavventure che hanno caratterizzato il suo dopo-calcio.
La più eclatante si è addirittura tinta di giallo nel 2018, quando Dinho si è trovato impossibilitato a pagare una multa di 8,5 milioni di reais (pari a 2 milioni di euro) al quale era stato condannato insieme al fratello Roberto de Assis per una presunta costruzione abusiva a Porto Alegre. Motivo? Secondo UOL Esporte Ronaldinho non poté pagare la sanzione in quanto la cifra non era disponibile sul proprio conto corrente, sul quale comparivano appena… 6 euro.
Cosa fa oggi Ronaldinho? Viaggi, spot, sponsor e il giallo della multa non pagata
Possibile? Vero che tanti grandi calciatori brasiliani hanno purtroppo dissipato il proprio ingente patrimonio già nei primi anni del post-carriera, ma in pochi anche tra i tifosi più accesi dell’ex fuoriclasse di Porto Alegre credono che la sua situazione economica sia realmente così delicata. Difficile crederlo, del resto, se su Instagram compaiono con frequenza foto di viaggi in Cina e Giappone, peraltro non per diletto, bensì per impegni pubblicitari, ovviamente adeguatamente retribuiti.
Il tutto senza dimenticare le entrate extra garantite dagli sponsor, su tutti la Nike, alla quale Ronaldinho ha legato tutta la propria gloriosa carriera e che proprio nel 2018 creò in onore del brasiliano una nuova linea di scarpe chiamata “R10”. Può in un contesto del genere risultare impossibile pagare una multa da 2,8 milioni di euro, interessi compresi? Il mistero è rimasto tale anche dopo anni, durante i quali la quotidianità di Ronaldinho è stata piena di viaggi, post, partite per beneficenza. E forse anche un pizzico di nostalgia per una parabola calcistica gloriosa, ma durata troppo poco.