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Io da Napoli me ne vado: il nazionale è stufo, non gioca mai ed è stato chiaro con Conte

Antonio Conte - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Antonio Conte – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Pur senza impegni nelle coppe il tecnico del Napoli si aspetta “regali” sul mercato a gennaio, ma la rosa sta per perdere un pezzo pregiato.

Vincere partite non giocate bene può rappresentare il modo migliore per accrescere l’autostima del gruppo e dare solidità alle speranze di una squadra costruita per “fare bene” e per “competere” e non per vincere “ad ogni costo”. A patto di non abusare del concetto di sofferenza…

Antonio Conte ha saputo costruire in poche settimane un Napoli a propria immagine e somiglianza. Poco spettacolo, ma tanta sostanza. Capacità di interpretare i momenti diversi di una partita, senza vergognarsi di dover difendere bassi come una provinciale, ma anche senza mai dimenticare che è vietato speculare durante i 90 minuti.

Le tante vittorie ottenute di misura dagli azzurri nel girone d’andata rappresentano la dimostrazione più lampante di tutto questo. Il successo di Empoli a inizio campionato non è stato l’eccezione, non sarà neppure la regola, ma si è ripetuto per modalità e tipo di prestazione in casa del Torino, al Maradona contro la Roma e anche sul campo del Genoa.

A Marassi però anche Conte, non certo un esteta a livello di qualità di gioco, si è accigliato vedendo la propria squadra tanto bassa sul campo per larga parte della ripresa. Il successo alla fine è arrivato, ma la sofferenza ha convinto il tecnico salentino che, a dispetto dell’assenza di partite infrasettimanali, il gruppo sta accusando i primi segnali di stanchezza e necessita di rinforzi.

Napoli, porte girevoli in difesa: Conte aspetta rinforzi, ma un big è pronto all’addio

Del resto l’assenza di Alessandro Buongiorno si è avvertita a livello di solidità difensiva, pertanto se già con l’ex Torino al centro del reparto Conte invocava un centrale per gennaio ora il ds Manna potrebbe essere costretto a inserire due elementi di ruolo. Questi potrebbero però non essere gli unici innesti del mercato di gennaio, dal momento che il rischio è quello di dover sostituire uno scontento illustre.

Nonostante la stagione da protagonista della squadra, in piena lotta per lo scudetto, c’è infatti chi si sarebbe già fatto sentire in società per lamentarsi del poco spazio trovato nel corso della prima parte di stagione. Comprensibile, perché quando si lascia un posto in cui si è stati per cinque anni per iniziare una nuova avventura ci si aspetta di stare meglio. E di giocare tanto.

Leonardo Spinazzola - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Leonardo Spinazzola – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Da colpo di mercato a panchinaro, la richiesta è partita: “Voglio andare via”

Non è andata così a Leonardo Spinazzola, il cui arrivo a Napoli fu peraltro “benedetto” dallo stesso Conte. L’ex Juventus e Roma è però finito presto indietro nelle gerarchie del tecnico salentino, penalizzato anche dal cambio di modulo deciso dall’allenatore già a settembre, con il passaggio alla difesa a quattro. Si aggiunga anche l’ascesa nel rendimento di Mathias Olivera e il “gioco” per Spinazzola è fatto.

Appena 30 minuti giocati da novembre, frutto di tre brevi spezzoni, sembrano il preludio ad un altro spostamento, come richiesto a gran voce dallo stesso giocatore in un confronto avuto con il tecnico. Non facile però trovare una sistemazione all’altezza delle ambizioni del giocatore. Lo scambio con la Fiorentina che porterebbe a Napoli Cristiano Biraghi, pupillo di Conte dai tempi dell’Inter, non convince infatti Spinazzola, che in viola rischierebbe di fare panchina esattamente come a Napoli, prendendo il posto di Biraghi come riserva di Gosens.