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Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano: non c’è Galliani come allora, ma Ibra è il nuovo Condor e prepara il grande ritorno in panchina

Adriano Galliani e Zlatan Ibrahimovic - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Adriano Galliani e Zlatan Ibrahimovic – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Ritornare al passato per rinascere? In casa Milan ci si inizia a guardare indietro: il ritorno dei grandi ex può avviare la risalita.

Tutti contro tutti. Ma quasi nessuno parla. Quando la boa di metà stagione è pericolosamente vicina, in casa Milan è già tempo di ammainare ambizioni e proclami. Troppo lontana la vetta della classifica per sperare nell’impresa, ma soprattutto troppi i problemi interni per confidare in una magia.

La furiosa contestazione inscenata dai tifosi dopo il pareggio contro il Genoa ha avvelenato i giorni del 125° compleanno del club rossonero. Del resto se il piano del popolo rossonero era far capire alla proprietà il malcontento per la piega che sta prendendo la situazione, non da quest’anno, non c’era momento migliore per esprimere il proprio punto di vista.

Mai nella storia la festa privata di compleanno organizzata dalla società era stata macchiata dalle proteste dei tifosi, che non hanno risparmiato di fatto nessuno, se non parzialmente mister Fonseca. Proprio lui, il tecnico portoghese, accolto con diffidenza in estate e “accettato” solo dopo che la contestazione di massa aveva scongiurato l’arrivo di Julen Lopetegui.

I segnali che non sarebbe stata una stagione da ricordare per il Diavolo c’erano insomma già dai mesi più caldi e le temperature erano elevate anche quando il Milan di Fonseca fece avvertire i primi cenni di cortocircuito, a Parma in campo e contro la Lazio… fuori, con il famoso caso del cooling break “boicottato”.

Milan, nasce l’Ibra “alla Galliani”? Zlatan pronto ad alzare la voce: può cambiare tutto

La domanda che i tifosi si sono posti in questi quattro mesi è una sola. Cosa sarebbe successo se al timone del club ci fosse ancora Silvio Berlusconi o anche solamente Adriano Galliani? Di crisi e di annate disgraziate il Milan ne ha vissute pure durante le stagioni dei trionfi in serie. All’epoca però la società faceva sentire la propria voce, non necessariamente attraverso decisioni drastiche, ma all’interno dello spogliatoio. E non delegava.

Ora invece RedBird, in pieno american style, parla poco o nulla avendo scelto Zlatan Ibrahimovic come uomo-immagine e deputato a prendere posizione. Anche parafulmine? Lo svedese smentisce seccamente e allora ecco che per dare forza al proprio ruolo l’ex attaccante medita il ribaltone. Fonseca non può più sbagliare, la sagoma di Maurizio Sarri si agita alle sue spalle, ma non è la sola.

Max Allegri e Massimo Ambrosini ai tempi del Milan - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Max Allegri e Massimo Ambrosini ai tempi del Milan – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Due grandi ex per ripartire? Idea lanciata, il Milan ci pensa

Il popolare giornalista-tifoso del Milan Carlo Pellegatti ha infatti suggerito quale potrebbe essere la mossa giusta da effettuare per rilanciare il Diavolo. Richiamare due grandi ex: “Per ripartire prenderei Allegri o Sarri in panchina e chiamerei Ambrosini come club manager” la proposta sul proprio canale YouTube che ha immediatamente scatenato i tifosi, tra favorevoli e contrari.

La mozione degli affetti non sembra tuttavia destinata ad andare in porto, o almeno non nell’immediato, dal momento che nei percorsi professionali dei due non sembra al momento esserci spazio per il Milan se non nei ricordi nostalgici e che neppure la società pare stimolata dalla possibilità. Gli stessi ricordi che popolano la mente dei tifosi, in attesa che Zlatan faccia qualcosa… di rossonero.