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Tu e tu, fuori da questo spogliatoio: per voi l’esperienza in rosa finisce qui | Clamoroso: in tribuna finché non si trovano squadra

Il presidente del PSG Nasser Al-Khelaifi - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Il presidente del PSG Nasser Al-Khelaifi – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

La rivoluzione a Parigi non è finita con l’addio di Mbappé: altri due big sono di troppo, la società usa le maniere forti.

Dall’attacco delle meraviglie, o presunto tale, al progetto giovani. Senza preavviso, o quasi. Mettersi nei panni di un tifoso del Paris Saint-Germain di questa stagione non è un esercizio semplice. Ma ancora più difficile è esserlo.

Il progetto grandeur del presidente Al-Khelaifi è ufficialmente tramontato e a certificarne la fine sono pure arrivate le clamorose voci sulla possibile cessione del club, che sotto la gestione qatariota dal 2008 ha conosciuto anni di acquisti stellari e trionfi, seppur solo in patria.

Le delusioni in serie sono state accumulate in campo internazionale, dove il tridente Neymar-Mbappé-Messi è stato smontato un pezzo dopo l’altro con la stessa facilità con la quale era stato costruito. “Se non vinco con i più grandi, tanto vale ripartire dai ragazzi” ha pensato Al-Khelaifi.

Il risultato tecnico è quello di una squadra ridimensionata, non abbastanza per non continuare a dominare in patria, ma sufficientemente per fare da comparsa in Europa. Quanto ai risultati amministrativi serve ancora del tempo dal momento che l’organico è ancora pieno zeppo di nomi illustri pagati a peso d’oro, non più funzionali al nuovo progetto e anzi zavorre sul piano economico.

Da colpi di mercato a esuberi: il PSG li mette alla porta da un giorno all’altro

Nel nuovo PSG c’è spazio per la freschezza di Barcola, Zaire-Emery e Vitinha e per qualche chioccia come Marquinhos, Fabian Ruiz e Hakimi. Non per elementi come Milan Skriniar e Randal Kolo Mouani, che sotto la Tour Eiffel non hanno mai convinto e ai quali società e allenatore hanno recapitato un messaggio molto chiaro: “Trovatevi una squadra”. E nell’attesa, non resta che accontentarsi di qualche presenza in panchina oltre a tanta tribuna.

Oltre che portatori di ingaggi pesanti, infatti, pari rispettivamente a 12 e 9 milioni netti l’anno, il difensore slovacco e l’attaccante francese non rientrano neppure nei piani del tecnico Luis Enrique. Gennaio potrebbe quindi rappresentare la prima finestra per cercare di trovare una soluzione. Anche solo in prestito, al fine di non disperdere del tutto il capitale, in vista dell’addio definitivo da pronunciare in estate.

Milan Skriniar - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Milan Skriniar – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Addio Francia, i due top players devono cercare gloria altrove: Serie A nel destino?

La Serie A potrebbe essere un approdo quasi naturale per i due giocatori, entrambi in scadenza nel giugno 2028. Skriniar l’Italia la conosce bene e ci tornerebbe, la Juventus, complici anche i ritrovati buoni rapporti con la dirigenza del PSG, c’ha pensato a lungo in autunno per tamponare i mali della difesa, ma stipendio e modalità dell’affare complicano tutto. Anche Conte conosce bene Skriniar dai tempi dell’Inter, ma non può certo garantirgli una maglia da titolare al Napoli e De Laurentiis non prende in considerazione l’ipotesi per questione di costi.

Quanto a Kolo Mouani l’obiettivo è trovare minutaggio per non perdere quota in chiave nazionale, con la quale ha un rapporto contrastato dal tempo del Mondiale 2022. A 26 anni è arrivato il momento della svolta, quello in cui la carriera deve prendere una direzione. Campione o buon giocatore? Urge un progetto del quale sia il fulcro. Il Milan dei francesi, al quale manca una bocca da fuoco in mezzo all’area, potrebbe essere la soluzione giusta. Con tanti saluti al Paris e ai suoi sogni di gloria sfumati.