Doping Sinner: Halep non si contiene: “È successa una cosa molto strana”
Fioccano le positività all’antidoping nel mondo del tennis. Coinvolti due top mondiali, ma la romena si ribella e va all’attacco.
Quelle che stanno vivendo i protagonisti dei circuiti ATP e WTA, oltre agli appassionati di tennis in generale, sono vacanze molto particolari. Oltre che brevi, dal momento che l’intervallo tra la fine di una stagione e l’inizio di quella successiva è ormai sempre più sottile.
Il mondo della racchetta sta ormai “subendo” ciò che accade al calcio. Il calendario è sempre più intasato per l’inserimento di nuovi tornei, alcuni dei quali mandatory per i più forti e le più forti del mondo. Rispetto al pallone, però, le conseguenze rischiano di essere ancora più inquietanti.
Il tennis prevede infatti partite dalla durata più lunga e in generale un dispendio fisico superiore, senza trascurare gli spostamenti da una parte all’altra del mondo. Il rischio infortuni diventa concreto, eppure a turbare l’inverno di atleti e addetti ai lavori sono altri problemi e altre polemiche.
Dopo quello, controverso, che ha coinvolto Jannik Sinner il tennis è stato infatti scosso da un altro caso doping, che ha curiosamente coinvolto anche in questo caso un’atleta di primissimo piano. Si tratta di Iga Swiatek, ex numero 1 della classifica WTA, trovata positiva alla trimetazidina. Tuttavia, a differenza di quanto accaduto a Sinner, la polacca non è stata assolta neppure in primo grado, subendo una squalifica di un mese dall’Itia.
Dagli Slam all’incubo doping: l’ex numero 1 del mondo finisce nel tunnel e non ci sta
Stop ridotto, dal momento che il tribunale ha riconosciuto la buona fede della polacca che avrebbe assunto la sostanza per errore attraverso una fiala di melatonina. La squalifica terminerà il 28 dicembre e non ha impedito a Swiatek la partecipazione alle WTA Finals. Danno più che contenuto, quindi, a differenza di quanto è capitato a un’altra ex numero 1 del mondo, che a causa di una positività ad un controllo ha visto di fatto interrotta la propria carriera ad alti livelli.
Stiamo parlando di Simona Halep, fermata per quattro anni nel settembre 2023 per la positività al Roxadustat. Lo stop sarebbe poi stato ridotto a 9 mesi dopo che la romena riuscì a dimostrare di aver assunto il farmaco in maniera accidentale, essendo presente a sua insaputa in un integratore assunto. Tuttavia la riduzione scattò dopo che la trionfatrice del Roland Garros 2018 aveva già scontato un anno di squalifica.
“Due pesi e due misure”: anche Simona Halep contro Sinner
Abbastanza per far pensare ai due pesi e due misure. Non solo a livello di sanzioni, ma anche di gestioni dei casi. Le situazioni di Sinner e Swiatek sono state infatti tenute a lungo segrete, mentre quella che ha riguardato Halep è scoppiata subito a livello mediatico. “Tutto questo è molto strano” ha osservato la romena in un’intervista-sfogo. “Io ho ricevuto tutta la pressione della stampa, negli altri due casi è stato detto tutto a cose fatte”.
Dopo il ritorno in campo Halep, 33 anni compiuti a settembre, non è ancora riuscita a riproporsi ad alti livelli. L’ex numero 1 del mondo lamenta anche il fatto di non aver ottenuto la possibilità di far revocare la sospensione provvisoria in attesa che si concludessero le indagini: “L’ho chiesto due o tre volte per mantenere il ritmo. Mi hanno detto di no mentre loro, Sinner e Swiatek, hanno potuto giocare”.