Dalla Serie A è finito a fare il kebabbaro: “A Milano è andata male” | Ha cambiato del tutto vita: altro che Mondiale, ma ecco come gli è andata
La storia del calcio è piena di acquisti sbagliati: il campione del mondo che fallì in Serie A si è inventato un’inaspettata carriera di successo.
Sono circa 450 i calciatori che, a tutto il 2024, possono vantarsi di aver vinto il campionato del mondo almeno una volta durante la propria carriera. Il calcolo è ovviamente approssimativo, tenendo conto delle 22 edizioni dei Mondiali e facendo una media di una 20 di giocatori per ciascuna nazionale vincitrice.
Nel corso degli anni il numero dei convocati ha subito diverse variazioni, così come la formula del torneo e di conseguenza la quantità di partite da disputare per arrivare fino in fondo e sollevare la Coppa Rimet prima e la Coppa del mondo Fifa dopo. Il numero è comunque consistente e l’insieme estremamente eterogeneo.
Ci sono le leggende, capaci di vincere il torneo anche in più occasioni, ci sono i fuoriclasse che proprio grazie a questo trionfo hanno dato lustro ad una carriera già gloriosa, così come ci sono giocatori che hanno avuto la fortuna di raggiungere l’apice della forma e del rendimento proprio poco prima delle convocazioni, senza magari poi riuscire a ripetersi.
C’è ancora chi ha vinto senza giocare neppure un minuto, riuscendo tuttavia a mettere le mani sulla Coppa più ambita e ancora chi aveva iniziato il Mondiale da titolare, salvo perdere il posto in corso d’opera, per poi festeggiare comunque con emozione insieme ai compagni.
Il Mondiale (e l’Inter) sono un ricordo: l’attaccante cambia vita
Si pensi a Lautaro Martinez, campione del mondo nel 2022 con l’Argentina in Qatar, ma scalzato dalla seconda partita da Julian Alvarez. Il Toro si sarebbe poi rifatto con gli interessi ed è oggi un punto fermo dell’Albiceleste oltre che dell’Inter. Una soddisfazione, quest’ultima, che non è riuscito a togliersi un attaccante passato da Milano come una meteora in uno dei momenti più difficili per il club.
Lukas Podolski è diventato campione del mondo con la Germania nel 2014, pur avendo disputato solo due partite in Brasile con la squadra di Löw, la prima e la terza del girone contro Portogallo e Stati Uniti. Poi il ct ha fatto scelte diverse e per l’attaccante di origini polacche non c’è più stato spazio neppure per un minuto.
Quando la passione per il cibo diventa un lavoro: “Arriverò anche a Milano…”
Sei mesi dopo quell’avventura Lukas sbarcò all’Inter, in una stagione tribolata con due allenatori e un amaro 8° posto finale. Podolski non incise e non lasciò grandi ricordi ai tifosi. Del resto, eccezion fatta per un successivo colpo di coda al Galatasaray, il meglio della carriera l’attaccante l’aveva già dato. Oggi, a 39 anni, Podolski gioca ancora in Polonia nel Gornik Zabrze, ma, come riportato da Fanpage.it, da un paio di lustri ha avviato una carriera parallela da imprenditore che gli sta dando parecchie soddisfazioni.
Il settore scelto è insolito, se è vero che Podolski ha sfondato nella ristorazione specializzandosi in produzione di kebab. La folgorazione è scattata a Istanbul. Il suo marchio Mangal Doner è oggi una certezza, con 50 punti vendita solo in Germania. L’obiettivo è espandersi, magari anche a Milano, per provare a farsi “perdonare” dai tifosi dell’Inter e riuscire a sfondare anche in Italia, pur senza un pallone tra i piedi.