Adesso basta, siamo stufi, non scenderemo in campo: SCIOPERO TOTALE, non si gioca | “È una giornata storica”
Il calcio italiano è nella bufera per una decisione senza precedenti. Hanno deciso di incrociare le braccia: non si gioca nel weekend.
Cosa unisce Thiago Motta e Pep Guardiola? Il ruolo in campo in parte, ma soprattutto la passione per il calcio di qualità che entrambi vogliono cercare di trasmettere ai propri giocatori, nella speranza di vederlo trasportato in campo.
Il tecnico del Manchester City non può certo lamentarsi a riguardo, al netto delle impreviste difficoltà incontrate quest’anno, mentre il collega della Juventus si trova appena all’inizio di un percorso che al momento, appunto, può essere avvicinato a quello del collega solo dal punto di vista ideologico.
In realtà ad accomunarli c’è stato anche un grido d’allarme piuttosto clamoroso lanciato quasi in contemporanea, relativo ai tanti infortuni che stanno flagellando gli organici delle big d’Europa. “Si gioca troppo, qualcosa deve cambiare, ma i primi a muoversi devono essere i calciatori” aveva detto Pep dopo il grave infortunio occorso a Rodri.
Più sfumato era stato Thiago: “Gli infortuni non riguardano solo la Juve, ma tante squadre. Non credo sia una casualità”. Il mirino comune è quindi diretto verso Fifa e Uefa e verso i loro calendari super intasati. Il rischio sciopero dei calciatori ad oggi pare utopia, a differenza di quanto deciso da un’altra componente fondamentale del gioco del calcio, pronta a incrociare le braccia.
Calcio italiano paralizzato: sciopero inderogabile, la misura è colma
Non si sta parlando degli allenatori, nonostante il tentativo di riforma per permettere ad un tecnico esonerato di tornare a lavorare nella stessa stagione non sia ancora diventato legge, se non per le categorie inferiori. No, a scioperare in Italia saranno coloro senza i quali una partita non può neppure iniziare: la classe arbitrale.
La decisione ha riguardato i tornei dilettantistici della regione Lazio per il weekend del 7-8 dicembre appena trascorso. A renderla nota è stata l’Aia attraverso i 14 presidenti delle Sezioni del Lazio e quello del Cra arbitrale laziale, dopo una riunione avuta dagli stessi con il presidente della LND regionale, Avantaggiato.
Ennesima aggressione: c’è la frattura, solidarietà da tutto il calcio
“Una giornata storica, ma siamo arrivati al limite, non potevamo più procrastinare” le parole dei vertici arbitrali. Tutto fermo, quindi, dall’Eccellenza fino all’Under 14, come segno di protesta e solidarietà dopo l’ennesima aggressione ai danni di un giovane direttore di gara italiano.
La vittima in questione è Edoardo Cavalleri, della sezione di Civitavecchia, malmenato durante il match del campionato di Terza Categoria Corchiano-Cellere, con 30 giorni di prognosi a seguito della frattura del capitello del gomito sinistro. Niente partite nel Lazio, quindi, ma tutti gli altri arbitri italiani fischieranno nel weekend pensando a Edoardo, anche ai massimi livelli. In tutti i campi d’Italia, infatti, dalla Serie A alle giovanili, i direttori di gara scenderanno in campo con il baffo nero sotto l’occhio. Un modo per dimostrare unione e coesione di tutto il sistema di fronte a una barbarie non più sopportabile.