Il doping l’ha distrutto: “Non parlavo e non dormivo” | Sinner confessa: “Ero come un fantasma”
Il numero 1 del tennis mondiale è tornato a parlare del calvario legato al caso doping: le rivelazioni che lasciano i tifosi senza parole.
“Tra poco si ricomincia e tutto il mondo vorrà batterci”. Con queste parole il presidente della Federtennis e padel Angelo Binaghi dal palco dei Supertennis Awards a Milano ha “sferzato” Jannik Sinner a pochi giorni dal doppio trionfo della Volpe Rossa tra ATP Finals e Coppa Davis.
Una precauzione sostanzialmente superflua, quella di Binaghi, ben consapevole di come il numero 1 del mondo sia un professionista serio e come il pensiero di Sinner sia già focalizzato da tempo su un 2025 nel quale il campione di Sesto Pusteria partirà per la prima volta in carriera come l’uomo da battere.
I pochi giorni di vacanza che Jannik si concederà a dicembre precederanno l’inizio di una preparazione molto delicata, sul piano atletico e mentale, finalizzata in primo luogo alla difesa del titolo degli Australian Open, a metà gennaio, ma poi a essere competitivo per tutto l’anno, come già accaduto nel 2024 da sogno caratterizzato da otto titoli, più la Coppa Davis.
Certo, nessuno all’interno dell’entourage di Jannik come della Federazione, può nascondersi come le prime settimane del nuovo anno non saranno importanti per Sinner solo dal punto di vista tecnico. L’agognata fine del caso Clostebol si sta infatti finalmente avvicinando. Colpevole o innocente?
Sinner e quell’incubo che non svanisce: “Ho visto il buio”
Tutto ruota attorno a una dicotomia semplice solo in apparenza, ma che contiene in realtà un sottobosco di corollari qualora l’appello della Wada contraddicesse la sentenza di assoluzione pronunciata dall’Itia. Perché Jannik sarà anche una roccia, ma il tunnel nel quale è precipitato dallo scorso marzo gli ha già fatto parecchio male.
Nessuno tra chi conosce Sinner dubita del fatto che Jannik saprà rialzarsi anche in caso di squalifica, ma quanto dichiarato nell’intervista rilasciata a ‘Esquire Italia’ conferma che avere la coscienza pulita non basta per essere completamente impermeabili al punto di vista del mondo esterno, che si tratti della stampa o dei colleghi: “Non auguro a nessuno di passare i momenti che ho trascorso io – ha confessato Jannik ripensando a quando è venuto a conoscenza della positività – Ho visto il buio, mi sono sentito perso”.
Sinner e il caso Clostebol, il retroscena choc su Wimbledon
Uno dei primi problemi con cui l’altoatesino ha dovuto fare i conti era l’impossibilità di sfogarsi, dal momento che il caso non era ancora di dominio pubblico: “Non potevo parlarne con nessuno, ma tutte le persone che mi conoscevano e mi vedevano giocare capivano che c’era qualcosa in me che non girava bene. Ho passato notti insonni”.
Le conseguenze si sono viste in particolare in un torneo, quello di Wimbledon. Uno degli appuntamenti più importanti nella stagione di un tennista, al quale però Jannik era arrivato già a corto di preparazione dopo il problema all’anca che gli aveva fatto perdere parte della stagione sulla terra: “Quei giorni ero bianco come un fantasma” ha rivelato Sinner, che ai Championships perse ai quarti contro Medvedev proprio dopo aver accusato un malore nel corso della partita.