La Guardia di Finanza convoca Roberto Mancini: “Una voragine di debiti”
L’ex ct dell’Italia sta vivendo un momento difficile, ma le recenti disavventure non sono state le prime della sua carriera.
Una decisione presa quasi d’impulso, quasi in contemporanea con la classica offerta (quasi) irrinunciabile, che può arrivare una sola volta durante la carriera. Ma anche una lunga serie di lutti che hanno riguardato figure chiave della sua vita non solo professionale.
Roberto Mancini non sta vivendo un momento facile. Il ct campione d’Europa con l’Italia nel 2021 ha visto concludersi ben prima del previsto l’avventura come selezionatore dell’Arabia Saudita, iniziata pochi giorni dopo le clamorose dimissioni dalla panchina azzurre, presentate nell’agosto 2023.
Il calcio moderno macina protagonisti ed eventi a velocità supersoniche, ma in pochi potevano aspettarsi che le situazioni dell’Italia e dello stesso Mancini potessero capovolgersi così rapidamente. L’ex ct disoccupato e gli Azzurri alle prese con il nuovo ciclo targato Spalletti. Così come non era scontato che l’ex attaccante di Sampdoria e Lazio facesse mea culpa pubblicamente.
Quell’”Ho sbagliato a lasciare la nazionale, se mi fossi chiarito con Gravina avremmo potuto andare avanti insieme” ha fotografato i rimpianti di Mancini, che prima e dopo quella decisione ha dovuto sopportare la morte di tre amici storici come Sinisa Mihajlovic, Luca Vialli e Sven-Goran Eriksson.
Quando la truffa coinvolge i vip: la disavventura di Roberto Mancini
Quando alle insoddisfazioni personali si aggiungono dolori di questo genere andare avanti può essere molto difficile e certe riflessioni passano in secondo piano. Il maxi-ingaggio garantito dall’Arabia Saudita è andato in frantumi, ma non è stata questa la prima disavventura di natura economica vissuta da Mancini.
Il tecnico jesino è stato infatti solo uno dei tanti big del pallone che hanno vestito i panni delle vittime illustri in truffe clamorose. Giri d’affari rivelatisi tali solo a livello potenziale e che si sono trasformati in bagni di sangue dal punto di vista economico per coloro che all’epoca erano calciatori milionari a caccia di ulteriori fonti di guadagno.
Miliardi in fumo: l’ex ct mette in guardia i calciatori
Ne sa qualcosa Roberto Baggio, che insieme ad altri big della Serie A anni ’90 perse svariati miliardi di lire nella Imisa, società che avrebbe dovuto estrarre marmo nero in una fantomatica miniera in Perù. Nella stessa decade Mancini di miliardi del vecchio conio ne perse 1,4 nel crac della Cofiri, finanziaria di Tarquini fondata nel 1987 e implosa 10 anni più tardi.
Mancini fu solo il più famoso di altri 1000 piccoli e medi risparmiatori che videro sfumare i propri risparmi affidati. I vertici della Cofiri furono arrestati con l’accusa di truffa e appropriazione indebita e l’allora giocatore della Sampdoria fu inevitabilmente convocato dalla Guardia di Finanza come testimone. La vita avrebbe regalato tante altre gioie e guadagni a Roberto, ma l’esperienza è stata un valido insegnamento: “Il calciatore guadagna cifre enormi ma non dà importanza ai soldi. E i truffatori gli girano intorno. Il mio consiglio è di affidarsi a professionisti” avrebbe commentato il Mancio anni più tardi.