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Arbitro minorenne aggredito in campo: scandalo totale, il genitore lo prende a schiaffi a fine gara

Cartellino rosso - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Cartellino rosso – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Ancora inciviltà sui campi di calcio italiani: violenza-shock al termine della partita, la reazione dei protagonisti è clamorosa e definitiva.

Perché non nascono più campioni nel calcio italiano? La nazionale di Luciano Spalletti sta ripartendo nel segno dei giovani, ma all’orizzonte non si intravedono talenti puri come quelli che hanno caratterizzato gli anni ’90 e 2000, nobilitando la Serie A e facendo le fortune della nazionale azzurra.

Da Buffon a Cannavaro e Nesta, da Pirlo a Totti e Del Piero. La generazione di fenomeni cresciuta nell’Under 21 e poi approdata stabilmente nella nazionale A, fino a toccare l’apice delle proprie carriere con il trionfo al Mondiale 2006, non ha ancora trovato eredi all’altezza.

Del resto la stessa Under 21 è a digiuno di successi da oltre 20 anni, per una mancanza di risultati che si sta riflettendo anche sulle (scarse) fortune del movimento calcistico ai Giochi Olimpici. Questione di cicli, ma più di qualcuno tra gli addetti ai lavori è convinto che l’eclissi di fuoriclasse abbia anche altre origini.

Il calcio italiano è conosciuto come il regno della tattica. Una “passione” che non riguarda solo i piani altissimi del movimento, se è vero il grido di allarme di molti esperti di calcio giovanile riguarda proprio il fatto che fin dai primi calci si dia più importanza a schemi e numeri che alla tecnica individuale.

È, questo, solo uno dei presunti mali del movimento giovanile italiano, dove troppo spesso le “vittime” sono proprio i ragazzi. Quelli che dovrebbero affacciarsi al calcio solo per divertirsi, dal momento che in tenera età la prospettiva di diventare professionisti non può certo rappresentare la stella polare. Un concetto che ai bimbi deve essere trasmesso dagli istruttori, ma non solo.

Under 17, follia a fine partita: dramma sfiorato

Sempre più spesso in Italia alle partite giovanili fa da sfondo un ambiente malsano, dove a farla da padrone sono le proteste nei confronti della classe arbitrale, quando non discussioni o addirittura risse tra famiglie. A rendersene protagonisti sono i giocatori in erba, ma purtroppo anche i loro genitori, i primi a non comprendere che l’aspetto ludico deve essere predominante. E i primi a perdere la testa a tal punto da compiere gesti inqualificabili.

L’ennesima storia raccapricciante a tal proposito arriva dalla Sicilia, dove una partita di allievi provinciali Under 17 è stata letteralmente funestata dalla follia compiuta da un genitore, che rischia di avere serie conseguenze non solo per il diretto interessato. La gara in questione ha visto fronteggiarsi Riviera Nord e Calcio Trinacria al “Nicola Bonanno” di Messina.

Campo vuoto - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Campo vuoto – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Aggressione a fine match: il presidente dice basta e minaccia il ritiro

Al termine del match, conclusosi 3-4, il padre di un calciatore del Riviera Nord avrebbe aggredito il giovane arbitro di 16 anni. A riportare la notizia è Tuttocampo. Già durante l’incontro lo stesso genitore si era reso protagonista di insulti e minacce verbali verso il giovane direttore di gara, raggiunto poi da un violento schiaffo dopo il fischio finale.

La macchina della giustizia si è immediatamente attivata. L’uomo andrà incontro a un Daspo permanente, ma a rischio è anche la prosecuzione dell’attività del Riviera Nord, il cui presidente Dario Denaro, particolarmente scosso, sarebbe pronto a ritirare la squadra dal campionato: “Sto valutando questa decisione – le parole di Denaro dopo l’orribile episodio – Occorre un segnale di presa di distanza da questi comportamenti”.