Inter, ribaltone azzerato sul nascere: firma e contratto depositato, Inzaghi ora non ha più scuse
Ottavi di Champions ipotecati e corsa scudetto apertissima: l’Inter vola, ma il tecnico chiede rinforzi. La firma più attesa è realtà.
“Il mercato di gennaio viene chiamato di riparazione. E noi non abbiamo niente da riparare”. Si tratta di una delle frasi celebri di Giuseppe Marotta, pronunciata quando l’attuale presidente dell’Inter era ancora “solo” amministratore delegato sport del club nerazzurro.
Non che nella sostanza la situazione sia cambiata, essendo ieri come oggi l’ex dirigente della Juventus l’uomo di riferimento della società sotto tutti i punti di vista. Mercato, ma anche pubbliche relazioni, dal momento che il ds Ausilio rilascia ben poche interviste al pari dell’ad corporate Alessandro Antonello.
Il concetto espresso da Marotta risale a qualche anno fa, ma è sempre attuale. Passa il tempo, infatti, e l’Inter continua a essere sul mercato una società virtuosa, ma soprattutto lungimirante. Forti di un organico di prim’ordine, i dirigenti nerazzurri inseriscono un tassello o due ogni estate per aumentare la competitività e migliorare le rotazioni di Inzaghi.
Da qui, grazie anche all’assenza di gravi infortuni, una costante che dura da anni, alla Pinetina non si registrano da anni colpi glamour durante la sessione di gennaio, che per definizione è meno decifrabile e più difficile da affrontare rispetto a quella extra-large estiva.
Inter, il piano rinnovi non si ferma: nuova firma eccellente
Il management può così sfruttare la finestra invernale e le settimane che la precedono per allungare lo sguardo altrove. Ad una prima scrematura degli obiettivi da perseguire in estate, ma anche alla campagna rinnovi, che prosegue spedita e che ha registrato un ulteriore, illustre ingresso. Le firme di Dimarco, Barella e Lautaro, divenute realtà nei mesi scorsi, hanno blindato alla causa nerazzurra quelli che sono a tutti gli effetti tre giocatori di livello internazionale.
Certo, le richieste “indecenti” sono sempre possibili e lo stesso vale per Hakan Calhanoglu, che ad oggi è il top player più vicino alla scadenza. L’ultimo rinnovo, datato luglio 2023, reca la firma 30 giugno 2027. Una discreta garanzia, ma comunque un anno in meno rispetto a Denzel Dumfries, che ha ufficialmente prolungato fino al 2028 il contratto che sarebbe scaduto il prossimo 30 giugno.
Dal rischio cessione al prolungamento: l’Inter blinda un’altra colonna
L’esterno olandese, arrivato a Milano nel 2021 per sostituire Achraf Hakimi, vede così chiudersi quello che era diventato un vero e proprio tormentone. Da un paio di estati l’ex PSV era indicato come il gioiello da sacrificare sull’altare del bilancio, complice il rifiuto alla prima proposta di rinnovo avanzata dalla società e un rendimento altalenante, che lo aveva portato anche a perdere la maglia da titolare a vantaggio di Matteo Darmian, senza però mai vedere intaccata la fiducia di Inzaghi, da sempre contrario alla sua partenza.
Poi, ecco la risalita, i rapporti ricuciti con il club e il ritorno da protagonista nello scacchiere di Inzaghi, dopo un Europeo da protagonista con gli Orange. “Sono molto orgoglioso e fiero di continuare il mio percorso con l’Inter. In Italia sono diventato un giocatore migliore” ha detto Dumfries. La maglia numero 2 non cambierà padrone. Ancora per molto.