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Ribaltone F1: altro che noia, tra Qatar e Abu Dhabi, ora alla Ferrari può succedere di tutto

F1 2024 - Instagram F1 - Ilgiornaledellosport.net
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Il Mondiale 2024 si deciderà all’ultimo km dell’ultima corsa: fiato sospeso a Maranello, destino in bilico per due settimane.

Ventiquattro Gran Premi? Sono troppi, anche gli appassionati più fedeli finiranno per annoiarsi e comunque tutto sarà deciso con largo anticipo, trasformando le ultime corse della stagione in appuntamenti privi di interesse agonistico.

Quanti la pensavano così alla vigilia del via del Mondiale 2024 di Formula 1? Del resto si arrivava da una stagione dominata da Max Verstappen e dalla Red Bull e l’attenzione di tutti era già rivolta ai due anni successivi. Il 2025, quello dell’approdo di Lewis Hamilton in Ferrari, e il 2026, quello della svolta nei regolamenti.

Il sospetto si era acuito dopo il primo terzo di stagione in cui, al netto dell’acuto della Rossa in Australia, Super Max aveva subito messo in chiaro che anche quest’anno non ce ne sarebbe stato nella corsa al titolo piloti. Ebbene, a due GP dalla fine del Mondiale più lungo di sempre gli scettici hanno avuto torto.

È vero che Verstappen ha messo in effetti le mani sulla quarta iride consecutiva a Las Vegas, ma la festa è scattata “solo” a due gare dalla fine. Si può sostenere che il braccio di ferro con Lando Norris sia stato più virtuale che reale, però è nei fatti che la cosiddetta “Formula noia” non esiste più e che gli ultimi due GP dell’anno dovranno essere vissuti con il fiato in gola.

Ferrari, i rimpianti di Las Vegas e le prospettive future: la gloria passa dagli ultimi due GP

Oltre al platonico secondo posto nella classifica piloti, con Norris a duellare con Charles Leclerc, in ballo c’è infatti il titolo costruttori e in generale la classifica finale del Mondiale scuderie, che mette in palio milioni preziosi per ciascuna posizione. La quasi certezza, al momento, è che la Red Bull, distante 53 punti dal primo posto, dovrà abdicare dopo due titoli consecutivi, conseguenza quasi inevitabile della crisi vissuta da Milton Keynes a livello di rapporti interni, ma anche tecnico, scoppiata dopo il crollo delle prestazioni di Sergio Perez e mascherata solo in parte da Verstappen.

Ma chi succederà al team austriaco? La McLaren insegue un titolo che manca dal 1998 e si presenterà agli ultimi due GP dell’anno, in Qatar e ad Abu Dhabi, con 24, preziosi punti di vantaggio sulla Ferrari, che invece non trionfa dal 2008. La tappa di Las Vegas è stata favorevole al Cavallino solo sulla carta, perché i 12 punti guadagnati sulla McLaren sono pochi considerando le aspettative della vigilia, ma soprattutto le caratteristiche del circuito del Nevada, più favorevoli alle Rosse.

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Il Team Ferrari a Las Vegas – Instagram scuderiaferrari – Ilgiornaledellosport.net

McLaren-Ferrari, il titolo si assegnerà in volata: ora è vietato sbagliare

In Qatar le gerarchie si rovesceranno, perché sarà il team di Woking a partire favorito. A rendere tutto ancora più incerto è il fatto che in palio ci saranno anche i punti della Sprint. L’obiettivo della Ferrari non può che essere quello di contenere i danni per poi giocarsi tutto all’ultimo GP ad Abu Dhabi, ma soprattutto sarà vietato sbagliare anche una singola mossa a livello di strategia, in qualifica come in gara. Pari allo zero sarà anche il margine di errori concesso ai piloti.

Dopo le scintille negli Usa Leclerc e Sainz dovranno badare all’interesse comune. Il monegasco e Norris dovranno mettere da parte per quanto possibile l’importanza della corsa al secondo posto tra i piloti nell’ottica di un titolo che premierebbe la squadra e che, chiunque sarà il vincitore, sarà inaspettato pensando a inizio stagione. E che può rappresentare il viatico migliore per un 2025 da vivere sognando l’alloro più importante.