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Gilardino silurato, choc e inizio della burrasca: ora Vieira se la rivedrà ancora con Balo I Il precedente scotta

Alberto Gilardino - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Alberto Gilardino – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

L’esonero del tecnico piemontese ha sconvolto i tifosi del Genoa non meno della scelta del successore: Super Mario e quel precedente…

Il destino di ogni allenatore è appeso, se non ad un filo, a dinamiche molto sottili, che possono cambiare quasi di settimana in settimana, trasformando gli inquilini della panchina da artefici delle fortune di una squadra a precari, se non uomini soli.

Lo strano percorso (per continuare le citazioni musicali…) che ha unito Daniele De Rossi e Alberto Gilardino merita però un approfondimento in più. Già “gemelli” per essere stati protagonisti, in negativo e in positivo, tra espulsione e gol, di Italia-Usa ai Mondiali 2006, i due amici avevano appena fatto in tempo a stringersi la mano lo scorso 15 settembre, giorno della prima sfida diretta delle loro carriere.

Il pareggio del Genoa al 94’ costò il posto all’ex centrocampista della Roma, silurato dai Friedkin 48 ore dopo. Esattamente due mesi dopo lo stesso destino è toccato al Gila, sollevato dall’incarico dopo un pareggio casalingo strappato in pieno recupero, contro il Como, e non nell’immediatezza della partita, essendo la decisione arrivata ben otto giorni più tardi.

Parlare di fulmine a ciel sereno sarebbe comunque improvvido, perché di giornate terse quest’anno a Pegli ce ne sono state poche, tra un mercato che ha visto partire tre pezzi da 90 come Martinez, Gudmundsson e Retegui, i tanti infortuni che hanno flagellato l’organico nei primi tre mesi di stagione e le difficoltà societarie.

Il Genoa dà il benservito a Gilardino: cosa c’è dietro la clamorosa decisione

Gilardino sembrava tuttavia aver superato il momento difficile. La squadra ha sempre lottato contro ogni avversario e i quattro punti strappati tra Parma e Como avevano aggiustato la classifica e ridato speranza ai tifosi. Gli stessi che mai si erano scagliati contro l’allenatore e che sui social hanno accolto con stupore misto a rabbia il benservito dato a chi aveva saputo creare un feeling speciale con ambiente e spogliatoio.

La scelta di disarcionare l’ex centravanti è tuttavia maturata durante la sosta, complice importanti differenze di vedute rispetto alla società, che male aveva preso alcune “picconate” del mister: “Sono solo con i ragazzi, ma combatteremo fino alla fine. Manca il supporto, inutile negarlo” lo sfogo di Gilardino. Insomma, qualcosa bolliva in pentola da giorni ma, come sempre in questi casi, la svolta è divenuta realtà una volta trovato il successore.

Patrick Vieira e Mario Balotelli al Nizza - Fonte X @IFTVofficial - Ilgiornaledellosport.net
Patrick Vieira e Mario Balotelli al Nizza – Fonte X @IFTVofficial – Ilgiornaledellosport.net

Genoa, l’era Vieira parte con una spina: Balotelli e quel rapporto mai nato

Come già accaduto tre anni fa, nella stagione che vide alternarsi in panchina i deb Shevchenko e Blessin, 777 Partners ha voluto stupire, affidandosi a Patrick Vieira. All’ex centrocampista di Milan, Juventus, Inter e Arsenal, che sarà sostenuto da un lungo contratto e la cui carriera in panchina non ha ancora regalato sussulti, sarà affidata la missione di salvare il Genoa da una nuova caduta in Serie B. Magari contando su qualche rinforzo a gennaio, che si aggiunga a quello già arrivato in rosa, quel Mario Balotelli sul cui futuro in rossoblù ora potrebbero aprirsi nubi inquietanti.

Al netto del modesto contributo finora fornito alla causa (due ammonizioni in altrettanti spezzoni di partita), figlio anche di una condizione atletica approssimativa, Super Mario si prepara(va) a scalare le gerarchie del Gila. Chissà se l’obiettivo sarà perseguibile anche con quel Vieira con il quale Balo era entrato in rotta di collisione a fine 2018 ai tempi del Nizza, fino a decidere di lasciare il club senza nascondere i dissidi con il tecnico. Un problema in più che dovrà essere superato per favorire la causa comune, la salvezza di una squadra che ha perso il proprio leader non giocatore.