Dietrofront Lazio: ribaltata del tutto la situazione, paura per il suo gioiello. Ecco la verità
Sosta di campionato all’insegna dell’apprensione per l’ambiente biancoceleste: tiene banco la salute del top player.
La sconfitta subita dall’Italia contro la Francia nell’ultima giornata del gruppo 2 di Lega A di Nations League, avvenuta “già” nella giornata di domenica 17 novembre, ha permesso di tirare un sospiro di sollievo a buona parte degli allenatori della Serie A.
Il match di San Siro non ha infatti registrato infortuni e si tratta già di una notizia vista l’ecatombe di stelle che ha caratterizzato i primi tre mesi di stagione. Già al termine della partita i giocatori di entrambe le nazionali hanno quindi preparato in tutta fretta i propri bagagli per prepararsi al viaggio di ritorno per rimettersi a disposizione delle rispettive squadre di club.
Del resto si sta per entrare in una fase cruciale della stagione, dal momento che la Serie A non si fermerà più fino a marzo, quando è fissata la prossima sosta per le nazionali, e che anche le coppe europee stanno per entrare in un momento chiave dei rispettivi “maxi” calendari delle nuove formule.
Tra i tecnici più sollevati dal fatto che le fatiche di Nations siano trascorse senza danni per la salute dei propri giocatori c’è sicuramente Marco Baroni. L’allenatore della Lazio rivelazione avrà tuttavia sussultato nei minuti finali assistendo dalla tv ad un paio di contatti “proibiti” tra due dei punti di forza della rosa biancoceleste.
Baroni, dai brividi davanti alla tv alla bella notizia
Nicolò Rovella e Mateo Guendouzi hanno dimenticato per un attimo di essere compagni, difendendo fino alla fine l’onore delle rispettive nazionali. Il francese è stato “appiedato” per un paio di volte dal regista, ma senza conseguenze. La mediana è quindi intatta, ottima notizia che si aggiunge ad un’altra arrivata da oltre 4000 chilometri di distanza, pur al termine di un vero e proprio giallo.
Tre giorni dopo la grande paura che aveva pervaso Formello circa la salute di Bouaye Dia, infatti, l’allarme sembra essere rientrato. L’ex attaccante della Salernitana non ha contratto la malaria, come annunciato in un primo tempo dalla federazione del Senegal attraverso un comunicato che aveva comunque lasciato parecchi dubbi all’interno dell’ambiente laziale.
Lazio, Dia diventa un giallo: allarme e smentita dal Senegal
Gli esami ai quali il giocatore è stato sottoposto a Dakar hanno dato esito negativo. Sospiro di sollievo profondo, ma… fino ad un certo punto, dal momento che l’attaccante è rimasto in gruppo per preparare la partita contro il Burundi, valida per le qualificazioni alla Coppa d’Africa e disputata nella serata italiana di martedì 19. Meglio questo che correre il rischio di non avere a disposizione il proprio attaccante per svariate settimane, ma il mistero resta.
Il comunicato del Senegal non convince infatti fino in fondo, dal momento che la malaria ha un’incubazione minima tra i 7 e i 10 giorni. Un lasso di tempo non compatibile con l’arrivo del giocatore in Africa, avvenuto lunedì 11 novembre, sebbene i medici della nazionale avessero anticipato come si trattasse di una forma blanda. Evidentemente è stato solo un fugace attacco influenzale, ma Baroni trattiene inevitabilmente il fiato pensando al viaggio di ritorno e alle urgenze di un calendario che, da inizio dicembre, inizierà a farsi in salita e dal quale potrebbero dipendere buona parte delle sorti stagionali della Lazio delle meraviglie.