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“Ho chiuso per sempre”: bomba in Nazionale, il big dice stop, si ritira | Non risponderà mai più alla chiamata

Nations League - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Nations League – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Pochi mesi dopo Euro 2024 e con il Mondiale 2026 ancora lontano tante nazionali stanno iniziando un nuovo ciclo: un campione dice stop.

Prima della super Champions League, con la sua maxi-classifica, i big match già nella prima fase e le due giornate in più da inserire in un calendario già extra-large, c’è stata la Nations League. E c’è ancora e con ogni probabilità continuerà a esserci.

Il terzo torneo per importanza per nazionali dopo Mondiali ed Europei è stato subito maldigerito dagli allenatori di club come dagli appassionati di calcio. Le nazionali, infatti scaldano quasi esclusivamente quando in palio c’è qualcosa di importante, come un titolo iridato o continentale.

Eppure, con il tempo la Nations League sta cominciando ad attecchire. Vuoi perché consente di accorciare il percorso di qualificazione verso Europei o Mondiali, vuoi perché, se proprio bisogna giocare, è meglio vivere dal campo, o dalla tv, una super-sfida piuttosto che una soporifera amichevole.

Nonostante questo buona parte delle nazionali europee di primo piano hanno interpretato la quarta edizione della Nations come un ponte verso il Mondiale 2026. Troppo vicino Euro 2024 e ancora troppo “misteriosa” la nuova Champions affinché i top players accettassero di ingolfare il proprio calendario di impegni non primari. La dimostrazione l’hanno data Francia e Belgio.

Nations League “ponte” tra Europei e Mondiali: quante rinunce!

Inserite nel gruppo dell’Italia, Blues e Diavoli Rossi hanno iniziato male la Nations 2024-’25, ma soprattutto lo hanno fatto a ranghi ridotti. Il Belgio senza Lukaku per le prime partite e per tutto il percorso senza Kevin De Bruyne, che ha dato appuntamento al 2025. Peggio è andata alla formazione di Deschamps, che ha dovuto registrare una pessima notizia in corso d’opera.

Euro 2024 era stato il primo torneo senza Hugo Lloris. Lo storico portiere e capitano, campione del mondo 2018, ha dato l’addio alla nazionale dopo il Mondiale 2022, conclusosi con la finale persa contro l’Argentina. Il suo erede, Mike Maignan, non lo sta facendo rimpiangere. Situazione diversa per un altro reparto, privato di una colonna da un giorno all’altro.

Antoine Griezmann - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Antoine Griezmann – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Francia, al via il nuovo ciclo: un altro big dice addio

A fine settembre, proprio dopo il match di Nations contro il Belgio, Antoine Griezmann ha annunciato l’addio alla nazionale francese, pronunciando parole definitive in conferenza stampa: “Non è stata una scelta impulsiva, ma un’attenta considerazione. Non tornerò indietro” ha detto le Petit Diable. Tra gli eroi del Mondiale 2018, Griezmann sarà ricordato come uno degli attaccanti più talentuosi e completi della storia recente del calcio internazionale.

Prima o seconda punta e negli ultimi tempi anche centrocampista, Grizou ha salutato la Francia al terzo posto della classifica di presenze e al quarto tra i marcatori. Una posizione, quest’ultima, che non sembra attaccabile a breve. La notizia, inaspettata, ha scosso gli appassionati di calcio francesi e di tutto il mondo e… rallegrato il Cholo Simeone, che potrà godersi le gesta di Antoine in esclusiva con il suo Atletico. Quanto a Deschamps, la caccia a nuovi leader, aspettando che Mbappé si carichi il gruppo sulle spalle, è già iniziata…