Ranieri ter, tanti giorni e casting per prendere il testaccino | Sir Claudio ha la piazza con sé, ma la bufera continua
Tanti allenatori sondati per arrivare alla scelta più invocata: il ritorno del tecnico più amato non spegne la rabbia dei tifosi della Roma.
Per una volta ha vinto la logica. La vacatio sulla panchina della Roma si è conclusa dopo un’attesa più lunga del previsto, ma con la soluzione più prevedibile. Peccato che, per arrivarci, sia stato scelto un percorso tortuoso, anche dal punto di vista geografico….
Non è ancora tempo di pensione per Claudio Ranieri, pronto a sedersi per la terza volta in carriera sull’amata panchina giallorossa. Come nelle precedenti due occasioni si tratta di un “pronto intervento”, determinato da una crisi feroce della quale non si intravede soluzione.
È oggettivo come la situazione sia assai più delicata rispetto alle due precedenti, entrambe conclusesi con il pass per le coppe europee, nonostante la stagione non sia in fase avanzata come accaduto cinque anni e mezzo fa. Diversi sono però i valori tecnici della rosa e soprattutto gli umori di una piazza ormai esausta di delusioni. Ma che ora torna a sperare.
Come i Friedkin sono arrivati alla decisione più ovvia e logica, oltre che quella più invocata dai tifosi fin dai primi scricchiolii della gestione Juric, per provare a salvare una stagione finora da incubo? Ebbene, come in tutti i gialli che si rispetti, l’epilogo scontato è arrivato al termine di un iter incredibilmente accidentato. La notizia, come riporta ‘Il Corriere dello Sport’, è che le due anime della famiglia Friedkin si sono “scontrate”.
Crisi Roma, il ritorno di Ranieri mette d’accordo i tifosi: ma non basta
Già, perché papà Dan avrebbe voluto un tecnico straniero, ipotesi sconsigliata dal figlio Ryan, convinto di quanto potesse essere rischioso affidarsi in un momento del genere, a livello tecnico e di umori della piazza, ad un allenatore a digiuno di esperienza nel calcio italiano. Così, una volta passata la “linea Ryan”, puntare su Ranieri è stato quasi spontaneo.
A furia di attendere risposte e di vagliare candidature si è deciso addirittura di spostare la ripresa degli allenamenti da mercoledì a giovedì. Alla fine, però, almeno in questo caso i tifosi sono stati accontentati. Il romanista più amato è tornato a casa e questo non può che essere un ottimo punto di partenza sotto tutti gli aspetti. Per il lavoro che attende l’allenatore e per il fatto di poter lavorare in un ambiente, se non sereno, almeno… più rasserenato.
Roma, la missione “pacificatrice” del Ranieri ter
Quella di Ranieri non è certo stata una soluzione di ripiego, ma è altrettanto chiaro come non si possa parlare di prima scelta, rappresentando piuttosto l’ammissione di come l’ambizione di “vincere e di arrivare in Champions”, affidata ufficialmente a Juric solo 50 giorni fa, sia stata ormai ammainata. Ranieri non dovrà diventare un parafulmine, come De Rossi lo è stato nel post-Mourinho.
La carriera di Sir Claudio non lo consente, così come non lo consentirebbero i tifosi, che certo non hanno alcuna intenzione di interrompere la contestazione aperta nei confronti della società. La nomina di un Ceo non può più attendere così come quella di un direttore generale, possibilmente italiano, in attesa magari che tra qualche mese non sia lo stesso Ranieri a trasformarsi in dirigente. I Friedkin questa volta hanno azzeccato la mossa. Ma la pace è lontana…