“Sei Mattarella per noi”: i tifosi non hanno dubbi e si schierano totalmente con lui
Il top club è in crisi profonda, ma il tifo non ha dubbi sulla posizione da prendere: coro di consensi per il vecchio idolo.
Dal calendario “selvaggio”, con anticipi e posticipi quasi a tutte le ore, giornate di campionato che quasi si intrecciano o si sovrappongono ai turni delle coppe europee, fino all’ormai quasi totale estinzione delle bandiere. Cosa resta agli appassionati del calcio “di una volta”?
Facile: la maglia, quella che va sempre onorata e sostenuta, partita dopo partita. Eppure a volte sono gli stessi giocatori o i dirigenti a maltrattarla la maglia, inteso come il simbolo della storia di un club. Non in maniera volontaria, ovviamente, bensì trascurando o sottovalutando il rispetto di quei valori che per un tifoso sono sacri, dall’attaccamento alla causa al rispetto per i giocatori-simbolo.
Concetti, questi, spesso dimenticati dalle proprietà straniere, sempre più presenti nel calcio italiano, ma anche raramente vincenti. Ad eccezione del Milan, campione d’Italia nel 2022 sotto la gestione del Fondo Elliott, e dell’Inter di Zhang, gli altri investitori non tricolori hanno finora conosciuto parecchie delusioni. In particolare nella metà di una città che sembra senza pace.
L’esonero di Ivan Juric è stato l’ennesimo colpo di scena della Roma targata Friedkin, finora a digiuno di successi e anche di partecipazioni alla Champions League. Neppure questa sembra la stagione buona per la scalata, ma quantomeno i tifosi si augurano che l’arrivo di Claudio Ranieri porti quel mix di virtù necessarie per chiudere dignitosamente l’annata per poi guardare al futuro.
Un (altro) cuore giallorosso in panchina: il Ranieri ter riaccende la speranza dei tifosi
Cosa si aspetta l’esausto popolo romanista dal nuovo (vecchio) mister? Una ventata di buonsenso e di logica nella gestione tecnica di una rosa con lacune non tutte colmabili a gennaio, stabilità comportamentale nello spogliatoio e quel pizzico di cuore giallorosso che non fa mai male quando c’è da gestire una crisi, ma che certo non faceva difetto neppure a Daniele De Rossi.
Tuttavia rispetto all’ex capitano Ranieri può far valere lo sterminato bagaglio di esperienza, fondamentale per uscire da momenti come questi. Del resto già in altre due occasioni Sir Claudio è riuscito a raddrizzare la barca giallorossa. Il fatto di non aver saputo dire no neppure alla terza chiamata della “sua” Roma è valso a Ranieri un’infinita serie di ringraziamenti, con i social come sempre scatenati a suon di iperboli e paragoni illustri.
Roma, social scatenati per il ritorno di Ranieri: spunta il paragone più illustre
C’è addirittura chi ha definito Ranieri “Il nostro Mattarella”, pronto ad un nuovo “mandato”, con chiaro riferimento al sì dell’attuale Presidente della Repubblica, nel 2022, alla richiesta di accettare un altro Settennato dopo che le forze politiche non avevano trovato un accordo sul nuovo nome da proporre per il Quirinale. Il parallelo, in effetti, ci sta tutto, ma c’è anche chi ha sfoderato ironia e sentimento.
Immancabile l’immagine del Ranieri in versione “nonno”, disturbato davanti alla tv dalla telefonata dei Friedkin, per la disperazione della moglie illusa che l’addio alla panchina dello scorso maggio fosse definitivo. Toccante, infine, il post di un tifoso che ha optato per la foto di Ranieri che tiene per mano il nipotino romanista: “Prendici per mano, mister, verso una luce che nessuno di noi vede”. Leggendo questo forse si commuoverà anche lo stesso mister. L’aggiustatore dal cuore giallorosso è pronto per un’altra missione.