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Non giochi ma sei nella storia: pazzesco, trionfa e esulta per una… sconfitta

Spettatori - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Spettatori – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Festeggiare senza giocare è un evento sempre meno raro nello sport moderno: l’ultimo esempio capitato al top player ha del clamoroso.

Conservare lo stato di forma per quasi un intero anno solare. Questa è l’ambiziosa sfida che i calendari “moderni” impongono alle stelle dello sport. A prescindere da quale sia la disciplina, il leit motiv a livello mondiale è ormai questo. Anzi, quasi un aut aut se si vuole restare ai vertici.

Calibrare una preparazione atletica che assicuri il mantenimento di una buona condizione psico-fisica per un anno intero è un’impresa tutt’altro che semplice, così come lo è evitare i famosi picchi di forma, quelli durante i quali si è di fatto imbattibili, ma che per definizione possono durare solo poche settimane.

Va da sé che il problema riguarda in particolare gli sport individuali, dal momento che nelle discipline collettive lo sforzo è condiviso con i compagni e, anche nel caso dei top players, le squadre sono solitamente costruite per supplire a eventuali cali di forma dei giocatori più forti e rappresentativi.

In discipline come il ciclismo o il tennis, invece, che richiedono fondo e resistenza per un elevato numero di ore consecutive, è fatale andare incontro ad alti e bassi. A meno che non ci si chiami… Tadej Pogacar, aspirante nuova leggenda delle due ruote.

Ciclisti e tennisti, gli ‘highlanders’ dello sport moderno

Chi invece maneggia racchetta e palline, ed è peraltro costretto a viaggiare il mondo per un anno, deve accettare l’idea di non essere sempre al 100%. Non a caso i tennisti di vertice programmano per tempo il proprio calendario, fermo restando l’obbligo di partecipare ad alcuni tornei, ovvero i Masters 1000 e le Finals. Il “torneo dei campioni” è ormai il tradizionale appuntamento novembrino nel quale i migliori tennisti dell’anno solare si affrontano senza esclusione di colpi. Nel 2024 l’Italia è pronta a recitare un ruolo da protagonista, in campo maschile e femminile.

Se tra gli uomini a Torino Jannik Sinner punta dritto al primo trionfo in questo torneo, che sarebbe anche il primo titolo della carriera davanti al pubblico italiano, tra le ragazze Jasmine Paolini sta vivendo a Riad un’esperienza molto particolare. La toscana è impegnata nel singolare e nel doppio, in coppia con Sara Errani, ma con il torneo in pieno svolgimento ha già scritto una pagina di storia, l’ennesima della propria carriera.

Jasmine Paolini - Instagram jasmine_paolini - Ilgiornaledellosport.net
Jasmine Paolini – Instagram jasmine_paolini – Ilgiornaledellosport.net

Il pazzo 2024 di Jasmine Paolini: la gioia più grande arriva… senza giocare

Pur avendo raccolto una vittoria e una sconfitta nelle prime due giornate del round robin, tanto in singolare come nel doppio, Jasmine, come riporta ‘Il Corriere dello Sport’, è infatti già sicura di diventare la prima tennista italiana a chiudere l’anno solare nella top 5. La certezza è arrivata… senza giocare, grazie alle due sconfitte già accumulate da Elena Rybakina e Jessica Pegula. Tanto la kazaka quanto la statunitense non potranno quindi più sopravanzare Jasmine nel ranking WTA.

Una bella soddisfazione che arriva a suggellare un 2024 da sogno, che ha visto Paolini eccellere sul piano della continuità prima ancora che dei risultati. Pur avendo vinto un solo torneo, a febbraio a Dubai, infatti, Jasmine può contare le finali perse al Roland Garros e a Wimbledon, oltre agli ottavi di finale in Australia e agli US Open e all’oro olimpico in doppio. Il 2025 sarà l’anno dell’assalto agli Slam, ma intanto il tennis femminile italiano fa un altro passo nella storia. Sara Errani, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta si erano fermate rispettivamente al numero 6, 7 e 9 del ranking WTA a fine anno solare all’apice delle rispettive carriere. Quello che per Paolini sembra ancora lontano…