“Abbiamo dominato, abbiamo fatto grandi cose”: Juric va per la sua strada, i tifosi sono furiosi, palla ai Friedkin
Sprofondo Roma: una sconfitta tira l’altra e la contestazione infuria. Le “sconcertanti” dichiarazioni del tecnico disarmano la tifoseria.
Se vincere aiuta a vincere, anche continuare a perdere o comunque a inanellare numeri negativi può creare… assuefazione. Soprattutto se non si è abituati a farlo. Si prenda il caso dell’Inter, ben lontana dai numeri e dagli standard di rendimento della stagione della seconda stella.
I nerazzurri hanno già incassato un numero di gol superiore a quello dell’intero girone d’andata dello scorso campionato. Eppure la classifica sorride alla squadra di Inzaghi, salvata in più circostanze dalle proprie individualità e in generale da un impianto di gioco collaudato.
Vantaggi, questi, sui quali non si può invece cullare la Roma. La quinta annata della gestione Friedkin sembra possedere tutte le caratteristiche della stagione stregata in cui le poche vittorie suonano come occasionali e in cui le sconfitte si susseguono quasi senza fare notizia.
Se poi alla mancanza di risultati si aggiunge la sfortuna, sotto forma di episodi arbitrali quasi tutti sfavorevoli, si può davvero temere che il fondo del barile non sia ancora stato scavato. Al punto da far passare in secondo piano i dubbi relativi alla conduzione tecnica.
La Roma affonda, Juric non se ne accorge: tifosi furibondi
In seno alla tifoseria la rassegnazione è già palpabile, ma a far riflettere è che Ivan Juric non sia il bersaglio principale di una contestazione che investe ormai da mesi la proprietà e che non risparmia neppure i giocatori. Certo, il tecnico croato non rappresenta il mister ideale per il popolo giallorosso, che all’ex allenatore del Torino imputa limiti soprattutto a livello comunicativo.
In tal senso il ko di Verona non ha portato variazioni sul tema. Quella del Bentegodi è stata la classica partita “pazza”, una di quelle che poteva finire in qualunque modo, ma che in un’annata-no si è destinati a perdere. Guai a lasciarsi andare al fatalismo, ma gli elogi pronunciati da Juric alla prestazione della propria squadra hanno stordito i tifosi romanisti.
Juric, i post-partita della discordia tra alibi e recriminazioni
“Abbiamo giocato una grande partita con grande intensità, dominando e venendo beffati alla fine” il “refrain” che Juric aveva già pronunciato dopo le partite contro Elfsborg e Monza. Vero è che la Roma non segna per quanto produce, ma la soddisfazione del tecnico croato non è quella dei tifosi, che vedono troppo spesso una squadra in balia degli eventi e che non possono che chiedersi di farsi domande sui concetti espressi da Juric. Come, del resto, la società.
Investito dai Friedkin del ruolo di riportare la squadra in Champions e vincere trofei, l’allenatore, alla prima esperienza in carriera in un top team, sta alternando l’uso di bastone e carota con il gruppo, prima e dopo la frattura di Firenze. La panchina continua a scricchiolare ma, tra calendario affollato e la consapevolezza di non poter sbagliare un’altra scelta, l’attendismo della proprietà si sta rivelando il miglior alleato di Juric e dei suoi balletti sul Titanic in via di affondamento.