“Rischia di diventare una tattica”: Roma KO, ma gli arbitri fanno imbufalire i tifosi. E in diretta tv arriva la bordata
Piove sul bagnato in casa giallorossa: crisi fuori controllo e nuove recriminazioni arbitrali. La polemica scoppia in diretta televisiva.
Neppure il tempo di digerire il brodino, in verità neppure troppo caldo, ingurgitato giovedì sera ed ecco che l’ambiente della Roma si è ritrovato a dover gestire un’altra cena difficilmente digeribile. Da Firenze a Verona, le città d’arte non vanno proprio giù ai giallorossi quest’anno.
In realtà non dipende neppure da quello, dal momento che Boras, sede della débacle contro l’Elfsborg, non risulta essere tra le città più attrattive del mondo… Scherzi a parte, a Trigoria il ko contro l’Hellas ha cancellato i benefici, seppur tenui, effetti del successo contro il Torino.
La classifica è un pianto e lo sanno anche i Friedkin, che non più tardi di un mese e mezzo fa avevano esonerato Daniele De Rossi chiedendo a Ivan Juric di portare la squadra in Champions League. L’obiettivo è oggi lontanissimo, a tal punto che già quasi si discute al passato sui veri motivi per cui non sia stato possibile raggiungerlo.
Chi è più colpevole? La società, gli allenatori, i giocatori o chi la squadra l’ha costruita? Sui social se ne discute da settimane e una prima risposta può arrivare dalla classifica dei più contestati dai tifosi, che sono poi gli stessi che argomentano sulla questione nel tribunale virtuale della rete.
Caos Roma, arbitri ancora sotto accusa: i tifosi non si trattengono più
De Rossi e Juric i propri fischi se li sono presi, ma in misura minore rispetto a proprietà, dirigenti e giocatori. Ovvero chi ha messo su la rosa e chi va in campo. La sentenza è che il livello della squadra non sia da primi quattro posti, ma neppure tale da giustificare questa classifica. Se poi ai problemi che ci sono se ne aggiungono di altri ed esterni la deriva rischia di essere inarrestabile.
Ad accomunare molti dei passi falsi compiuti dalla Roma nei primi 75 giorni da incubo della stagione c’è infatti la variabile arbitrale, che in realtà quando in campo vanno i giallorossi ha finora avuto ben poco di… variabile. “Quando c’è da prendere una decisione è sempre contro di noi” lamentano i tifosi, comunque ben lungi da voler trasformare questo in un alibi di ferro per la squadra.
Furia Roma a Verona: la polemica divampa in tv
Ecco allora che dopo i rigori non concessi contro Genoa e Monza e quello dubbio che ha spianato la strada alla goleada della Fiorentina anche al Bentegodi c’è stato modo per recriminare sull’azione che ha portato alla rete del momentaneo 2-1 dell’Hellas. Arbitro e Var hanno sorvolato su una sbracciata di Magnani, autore del gol, a Ndicka, e pure su un blocco sospetto di Kastanos che ha condizionato l’uscita di Svilar. Un gesto, quest’ultimo, sul quale si è dibattuto anche in tv subito dopo il fischio finale.
Durante l’anteprima di Sky Calcio Club su Sky Sport, infatti, Fabio Caressa ha lanciato un allarme ben preciso: “C’è una spinta sul portiere, c’è un ponte. Serve chiarezza, se no rischia di diventare una tattica”. Chiaro il riferimento ad un altro episodio analogo avvenuto in stagione, il gol segnato da Israele contro l’Italia in Nations League con un ostacolo simile a Vicario. Le parole del popolare giornalista sono subito diventate virali sui social, facendo distogliere ai tifosi, seppur solo per qualche minuto, l’attenzione dai mali endemici di una Roma ai minimi termini, ma neppure fortunata.