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Sinner, forfait e ombre: “Non giudico, ma…”: parole inequivocabili

Jannik Sinner - Instagram janniksin - Ilgiornaledellosport.net
Jannik Sinner – Instagram janniksin – Ilgiornaledellosport.net

Il 2024 del numero 1 del mondo è ancora ricco di impegni, ma l’ultima decisione a sorpresa divide appassionati e addetti ai lavori.

Mai dire campione finché non lo si vede scendere in campo. C’erano una volta le entry list dei tornei di tennis, attraverso le quali era possibile farsi un’idea del lotto dei partecipanti con qualche giorno d’anticipo sul via della competizione.

Da lì si arrivava alla compilazione del tabellone, con tanto di teste di serie e di analisi approfondita dei possibili incroci tra big nella parte finale della competizione. Una prassi che sembra tuttavia appartenere a un’altra epoca. Quale? Quella del tennis “umano”, quando i tornei da giocare in un anno erano pochi e c’era il tempo per allenarsi tra un impegno e l’altro.

La tendenza di uno degli sport più popolari e praticati del pianeta è invece ormai quella di assomigliare in tutto e per tutto al calcio. Dal punto di vista degli ingaggi assicurati ai giocatori più forti e più “mediatici”, vere e proprie “industrie” tra montepremi, cachet e sponsor vari, ma soprattutto dal punto di vista di un calendario quasi insostenibile.

Una delle conseguenze principali è che i forfeit eccellenti sono ormai un’abitudine nell’immediata vigilia dei tornei tennistici, anche di quelli più quotati e quindi remunerativi. Può bastare un acciacco o un malessere per spingere alla prudenza giocatori e rispettivo staff, magari calcolatrice alla mano per pensare a quanti punti del ranking svanirebbero in caso di rinuncia.

Sinner ancora nei guai: il forfeit in extremis scatena le polemiche

Agli organizzatori del torneo non resta che prenderne atto, rimettendo subito mano al tabellone e auspicando nella pazienza degli spettatori, privati senza preavviso di alcune delle attrazioni principali della competizione. Non è però questo il caso di Jannik Sinner, costretto a una decisione che certo non gli porterà vantaggi da nessun aspetto.

Il numero uno del mondo ha dovuto infatti rinunciare all’ultimo momento a partecipare all’ultimo Masters 1000 dell’anno, quello di Parigi-Bercy, a causa di un malessere accusato qualche giorno prima, ma che non gli ha impedito di partire per la Francia. La resa è stata però inevitabile, con tutte le conseguenze sulla classifica e non solo. L’altoatesino aveva infatti rinunciato a difendere i 500 punti di Vienna proprio per racimolarne a Parigi, dove veniva da delusioni in serie.

Atp Tour - Fonte X - Ilgiornaledellosport.net
Atp Tour – Fonte X – Ilgiornaledellosport.net

Sinner e i “mali” del tennis moderno: svelata la causa del problema fisico

L’altro obiettivo era quello di rifinire la preparazione in vista di ATP Finals e Coppa Davis. Niente di tutto questo, programmazione andata in fumo e frustrazione collettiva. Di Jannik e del suo staff, che ci tenevano ad onorare l’ultimo torneo mandatory della stagione, come degli organizzatori dell’evento in questione. Cedric Pioline, ex numero 5 del mondo e ora direttore del torneo di Bercy, non ha nascosto la propria delusione, ma dall’altro lato ha lucidamente preso atto dei rischi connessi al tennis moderno: “Gli atleti di oggi sono di alto livello, ma anche fragili dal punto di vista immunitario a fine stagione. Ci sono piccole cose in giro che possiamo prendere tutti”.

Insomma, i campioni di pallina e racchetta sono comuni mortali come noi, anzi di più, dal momento che gli sforzi fisici e i tanti viaggi in giro per il mondo ne abbassano le difese immunitarie esponendoli a malesseri vari. Pioline ha anzi concluso elogiando Sinner per la sua saggia programmazione della stagione e arrendendosi alla sfortuna: “Jannik è uno di quelli che ha una programmazione logica, non sovraccarica il suo programma. È sfortuna? Probabilmente, il problema non è di natura fisica ma virale”. Appuntamento al 2025, quindi. Sperando magari che a novembre Jannik torni a Parigi dopo averci già vinto uno Slam…