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“Me ne vado, ma non mi risulta”: la spirale Juric inizia da qui I “Bellissima prestazione” ma zero punti, e i social non perdonano

Ivan Juric - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Ivan Juric – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

La partita contro il Torino ha concluso una delle settimane più folli della storia recente della Roma. E della carriera del suo allenatore. Quella contro il Verona ne ha aperto un’altra di fuoco.

Il dead coach walking ha vissuto per almeno 96 ore con addosso questa scomoda etichetta. O meglio, quest’etichetta che sarebbe stata scomoda per molti allenatori, o forse per tutti. Tranne che per lui, per Ivan Juric.

Il tecnico della Roma è stato già “esonerato” almeno un paio di volte dal suo arrivo sulla panchina giallorossa. Dopo la sconfitta in Europa League contro l’Elfsborg e dopo il tracollo in campionato contro la Fiorentina. A cacciarlo, tuttavia, è stata solo l’opinione pubblica e non l’unico soggetto che a Trigoria comanda per davvero, Dan Friedkin.

Il lunedì successivo al flop del Franchi le redazioni dei giornali avevano già iniziato a stilare un bilancio della brevissima gestione Juric alla Roma. I sentori erano infatti simili a quelli che precedettero le cacciate di Mourinho e di De Rossi, sebbene poi queste abbiano avuto dinamiche simili solo in parte.

Se l’esonero del tecnico portoghese era nell’aria, quello dell’ex capitano è stato un fulmine a ciel sereno per tutti. Così come inaspettata è stata la conferma di Juric, sia alla luce della prestazione e del risultato contro i viola, sia per il ben noto contorno di fatti avvenuti durante la partita.

Juric contro tutti: come il tecnico croato è “sopravvissuto” alla bufera di Firenze

Invece la proprietà della Roma ha stupito ancora, lasciando al proprio posto il successore di DDR. Reale convinzione nelle possibilità del croato di risollevare le sorti proprie e della squadra? O mancanza di alternative? Probabilmente non lo si saprà mai, ma quel che è certo è che il piglio mostrato da Juric nella conferenza stampa pre-Torino ha sorpreso tutti. I media e forse anche il gruppo.

Animato dallo spirito di chi ha poco o nulla da perdere, essendo salito in corsa su un treno inaspettato ed avendo ereditato una squadra lontana dai propri ideali tattici, oltre che uno spogliatoio “problematico”, Juric ha fatto spallucce alle domande dirette che gli sono state poste sul proprio futuro. E se questo era prevedibile, molto meno lo era la “benedizione” data all’acceso (eufemismo) confronto avvenuto all’intervallo del match del Franchi.

Ivan Juric, Gianluca Mancini - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Ivan Juric, Gianluca Mancini – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Juric le sue parole fanno impazzire i social

“A Firenze mi aspettavo una prestazione diversa, invece c’è stato questo crollo totale che da un lato può essere positivo. Sono stati giorni di litigi pesanti, ci siamo detti la verità in modo violento prima e più ragionevole poi, però è meglio che sia andata così. Il mio futuro? È la solita domanda, ma non ci penso, faccio il mio lavoro”. Questo lo Juric-pensiero prima che il tecnico, quasi con nonchalance, concludesse con una frecciata al recente passato dello spogliatoio romanista: “Meglio perdere così che nascondere problemi che covano magari, da anni”.

Dopo le parole pre-gara contro il Verona, però, e soprattutto quelle post, a seguito della clamorosa sconfitta contro gli scaligeri, ecco le nuove parole che suonano pesantissime, alle orecchie di molti tifosi. “Abbiamo giocato una grande partita con grande intensità.”, dice Juric, per poi aggiungere. “Abbiamo perso una partita a causa nostra.”

E ancora: “Penso che abbiamo fatto una buonissima partita, il fallo sul secondo gol, l’errore sul primo raramente lo vedi e dispiace prendere un gol così. Abbiamo avuto diverse occasioni da gol dominando la partita, muovendo benissimo la palla e abbiamo subito la beffa nel finale in contropiede”, dice. Ma ai tifosi non basta più tutto questo. E la rabbia dilaga. Palla ai Friedkin.