Roma, è spaccatura epocale | Tutti zitti, tranne i tifosi: loro hanno già deciso chi vogliono
Niente ribaltone sulla panchina giallorossa all’indomani del tracollo di Firenze. Ma su Juric i tifosi si sono già schierati, anzi, hanno già scelto l’erede.
L’annunciata notte dei lunghi coltelli romanisti si è trasformata solo in quella delle riflessioni. Da effettuare rigorosamente senza proferire parole. Già, perché nella realtà iper comunicativa di oggi c’è un solo segnale per capire quando davvero la nottata non è ancora passata.
Se anche i social stanno in silenzio significa davvero che la tensione è sopra al livello di guardia, ma soprattutto che la ragion di stato consiglia di evitare qualsiasi passo falso. Del resto i fruitori dei social sono sì i media, ma soprattutto i tifosi. E chi ha a cuore la Roma in questo momento ha bisogno di fatti e non di parole, che sarebbero state fuori luogo.
È così accaduto che lunedì 28 ottobre, il giorno dell’annunciato e ipotetico esonero di Ivan Juric, si sia trasformato in quello del blackout totale della comunicazione in casa Roma. Nessun post su nessuna piattaforma e sul sito ufficiale, nessuna dichiarazione ufficiale dei dirigenti. Uno scenario, almeno quest’ultimo, comunque prevedibile, se non altro sul piano numerico.
Già, perché così come al seguito della squadra a Firenze c’era un solo dirigente, il direttore sportivo Florent Ghisolfi, a Trigoria la situazione non è mutata. Nessun tesserato ha atteso il rientro della squadra, avvenuto in treno nella notte. Al punto che lo stesso Ghisolfi è stato costretto ad annullare il viaggio a Parigi per accompagnare Giugliano e Hummels, i due romanisti invitati alla cerimonia del Pallone d’Oro.
Roma Juric in sella da sfiduciato, la piazza sa cosa vuole
Ovviamente neppure l’uomo-mercato francese ha potuto rompere il silenzio. Dalla notte di Firenze, alla stazione Termini al ritorno dalla Toscana non è cambiato granché. Almeno con i tifosi, che laddove hanno potuto, hanno chiesto di onorare la maglia.
A Trigoria il clima sembrava lo stesso dei giorni degli esoneri di Mourinho e De Rossi e invece ancora una volta i Friedkin hanno stupito tutti. Quel che è certo è che all’interno la tensione è elevata all’interno dello spogliatoio, dove sono volati i cocci della spaccatura creatasi tra Juric e il gruppo, palesatisi con la clamorosa “diserzione” di Cristante e Mancini, sostituiti all’intervallo, al secondo tempo di Firenze e con il tracollo subito dalla squadra nella ripresa.
Crisi Roma, parlano solo i tifosi: scelta la coppia dei sogni per il dopo Juric
I recenti scenari, sono ormai cronaca. Ad ogni modo, da qualche giorno, l’allenatore è divenuto uno dei bersagli della contestazione dei tifosi. I tempo a sua disposizione è scaduto e gli appassionati giallorossi hanno già scelto l’erede. Tifosi vip e non solo hanno individuato quello che sembra essere l’unico modo possibile per uscire dai guai.
Il ritorno di De Rossi: magari affiancato da un altro cuore giallorosso doc come Claudio Ranieri. I Friedkin sembrano però di diverso avviso. Troppo dura, in particolare nei termini del comunicato diramato, la rottura con l’ex capitano per pensare di risposarsi dopo 40 giorni. Se la prima scelta fosse stata richiamare DDR sarebbe già successo prima del Torino. Non è andata così e allora avanti con la panchina a orologeria.