Inter, il faccia-a-faccia ha dato i frutti: ora Inzaghi sa chi può contare davvero | È venuto fuori tutto
La rimonta subita contro la Juventus ha lasciato il segno: alla Pinetina scatta la resa dei conti, il mister non risparmia nessuno.
È passato meno di un anno, ma sportivamente parlando sembra trascorsa una vita. Il 26 novembre 2023 all’Allianz Stadium Juventus e Inter decisero di accontentarsi e di non farsi male. Il botta e risposta tra Vlahovic e Lautaro Martinez fu infatti l’unica emozione di una partita destinata a passare alla storia per l’assenza di spettacolo.
A scontri diretti tatticamente bloccati il calcio italiano è storicamente abituato, ma quella notte anche gli spettatori neutrali davanti alla tv rimasero delusi da quella sorta di “non belligeranza” che caratterizzò tutto il secondo tempo.
Il prosieguo del campionato avrebbe detto che l’equilibrio tra bianconeri e nerazzurri sarebbe proseguito fino a fine gennaio, quando la rincorsa della squadra allenata da Allegri su quella di Inzaghi si interruppe sul più bello. Cosa succederà quest’anno? Lo scenario della Serie A sembra essere radicalmente cambiato, così come l’orizzonte delle due grandi rivali.
L’andamento dell’”epico” 4-4 del primo derby d’Italia stagionale ha fatto sì che la Juventus tornasse a casa con un entusiasmo simile a quello che segue una vittoria e che dall’altra parte i campioni d’Italia dovessero leccarsi le ferite come dopo una sconfitta. Del resto a essere cambiata rispetto a 12 mesi fa è soprattutto la classifica e il livello delle concorrenti. Non è però solo questo a mettere ansia a chi il triangolino tricolore deve difenderlo.
Inter, la rabbia di Inzaghi e il burrascoso post-derby d’Italia
Al netto del passo del Napoli, che “minaccia” di scappare via come accaduto due anni fa durante l’annata aurea coronata dal terzo scudetto della storia azzurra, l’Inter deve pensare soprattutto a ritrovarsi. È questo che Simone Inzaghi ha cercato di trasmettere alla squadra già poche ore dopo la sfida contro i bianconeri attraverso colloqui personalizzati e di gruppo.
La stagione infatti prosegue a ritmi serratissimi, ogni passo falso rischia di costare tantissimo, ma dall’altra parte non c’è troppo tempo né per recriminare, né per analizzare gli errori. Quest’ultimo dovere è stato comunque svolto già prima del turno infrasettimanale contro l’Empoli. Un aspetto è comunque chiaro. Nel post-partita del derby d’Italia Inzaghi non ha usato i toni duri sfoderati dopo il ko contro il Milan.
Cambio di marcia cercasi: Inzaghi dà l’ultimatum all’Inter
“Non siamo mai stati squadra” fu l’insolito attacco del tecnico piacentino dopo la sconfitta che ha interrotto la lunga imbattibilità contro i rossoneri. Il rocambolesco pari contro la Juventus è stato invece accolto con inevitabile rammarico, ma sottolineando la buona prestazione della squadra almeno in fase di possesso palla, seppur condizionata dai troppi gol sbagliati in particolare sul punteggio di 4-2.
A deludere Inzaghi e il suo staff sono stati gli errori commessi senza la palla, quindi a livello di fase difensiva e di marcature preventive, ma soprattutto di atteggiamento generale. Le dinamiche di terzo e quarto gol della Juventus sono state al centro del “dibattito” squadra-allenatore. Vero che l’assenza di palleggiatori a centrocampo e in generale l’assetto raffazzonato della mediana ha impedito all’Inter di congelare la partita, ma certe ingenuità non dovranno ripetersi alla luce delle caratteristiche della rosa. Evitare gli uno contro uno in campo aperto è un must per una squadra che non dispone di difensori velocisti. Non è questione di singoli, quindi, ma di mentalità e forse di motivazioni. L’Inter famelica dello scorso anno c’è ancora, ma si vede solo a tratti. L’obiettivo è farla durare per 90 minuti o quasi…